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chievovr
Utente di ABCsalute.it
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Buongiorno,

espongo il mio caso: circa un mese fa, forse a seguito di una seduta dal dentista, ho cominciato ad avere un forte dolore laterale alla mandibola, con blocco e difficoltà di masticazione. Successivamente, in viaggio per le ferie, ho avuto un' infiammazione al nervo sciatico sinistro, cui è seguita qualche giorno dopo la scomparsa dell'infiammazione e l'infiammazione di quello a destra, dopo trattamento con antinfiammatori. Dopo qualche giorno, si è sfiammato anche questo ed è cominciato un attacco reumatico generalizzato che mi ha colpito: il secondo dito del piede destro, con dolore acuto articolare e gonfiore, con impossibilità di camminare, blocco del ginocchio sinistro, con tendenza ad avere rumori tipo "crack" al cui seguito si blocca l'articolazione, dolore reumatico sotto la scapola sinistra con difficoltà a ruotare il collo, sensazione generale di stanchezza ossea, che colpisce il bacino e la schiena, risveglio con collo irrigidito che perdura con piccolo miglioramento per quasi tutta o tutta la giornata. Al mattino inoltre mi sveglio alle 4/5 con dolore alla schiena che mi sembra dovuto a compressione per troppo tempo a letto. Nel frattempo ho fatto una radiografia rachide completa che evidenzia scoliosi, cifosi accentuata e lordosi ridotta, discopatia, alterazione spigoli somatici dovuti a una artrosi degenerativa. Le analisi del sangue hanno manifestato una PCR alta a 9,2 e alle successive una positività agli ANA TEST FAN con fluorescenza PUNTEGGIATA, complemento frazione C3 a 196 e complemento frazione C4 a 51, fattore reumatoide negativo (4 su 14), titolo antistreptolisinico alto: 306 su max 200. Al momento sto prendendo una pastiglia di cortisone al mattino da 8 giorni che fa effetto per il pomeriggio e la sera, ma al mattino successivo tendono a riacutizzarsi i dolori. Da un paio di settimane la situazione non sembra migliorare sensibilmente, come se il cortisone fosse un tampone, ma non servisse a curare il tutto, anche il problema alla mandibola non accenna a diminuire. Ultimo elemento: mia nonna aveva l'artrite reumatoide, che mi piacerebbe non avere anche io, se possibile. Ormai il tutto si sta protraendo da circa un mese. Cosa si può dire di un quadro simile?

Grazie in anticipo
Christian
 
GRF001
Esperto di ABCsalute.it
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Messaggi: 144
La complessità del caso associato alla presenza di alcuni test per le malattie autoimmuni positivi (anche se non è riportata la diluizione, cioè il valore numerico che esprime se la positività è modesta o elevata) non consente di dare un parere a distanza.
Una cosa è certa: prendere cortisonici senza una diagnosi precisa è quanto meno imprudente. Questi farmaci hanno effetti collaterali impegnativi, soprattutto nelle somministrazioni protratte, e modificano il quadro clinico complicando l'iter diagnostico.
Consiglio senza indugio e col consenso del Medico di Base una visita reumatologica presso un Centro a lei vicino (www.reumatologia.it, cliccando su "strutture") ove cercare al più presto di sbrogliare la matassa.

_________________
Prof Dr Mario Carrabba
    20143 Milano
    Via Fumagalli 9
    Tel.0258105960
    carrabba.mario@alice.it
http://www.reumatologiacarrabba.abcsalute.it
 
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