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Tumore al polmone: famiglia di neoplasie polmonati, a piccole cellule e a grandi cellule

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Tumore del polmone Tumore del polmone Fumo di sigaretta Fumo di sigaretta Espettorazione di sangue Espettorazione di sangue


Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 05/08/2010

Il tumore del polmone è il cancro più frequente negli uomini, nonché la causa più frequente di morte. Fattori di rischio per le neoplasie polmonari sono il fumo di sigaretta, sia attivo sia passivo, nonché l'esposizione a prodotti industriali, radiazioni e prodotti inquinanti.

 

Le tipologie di tumore al polmone.
Il carcinoma squamoso rappresenta un terzo dei casi ed è quello che più colpisce i fumatori, mentre l'adenocarcinoma è più frequente nelle donne, soprattutto in associazione a forme di infiammazione cronica. Se il cancro si sviluppa nei bronchi, si manifestano difficoltà di respirazione, tosse persistente, dolori toracici, espettorazione di sangue, mentre se lo sviluppo è esterno ai bronchi la comparsa dei sintomi può essere tardiva.
La guarigione dipende dalla diagnosi precoce e dalla diffusione delle cellule maligne: se il tumore è localizzato la percentuale di sopravvivenza triplica.

 

Chemioterapia e radioterapia.
In generale, le neoplasie polmonari vengono distinte tra tumori a piccole cellule e tumori a grandi cellule, diversi per stadiazione, prognosi e terapia. Se il tumore al polmone è circoscritto e il paziente è in buone condizioni generali, la chemioterapia dà buoni risultati, a volte associata a radioterapia esterna sul torace, ma anche nei casi in cui il tumore al polmone è già disseminato, la chemioterapia resta comunque la cura oncologica più indicata. In tutti i casi è utile una radioterapia profilattica sul cranio per prevenire la comparsa di mestastasi cerebrali. I pazienti in condizioni fisiche peggiori vengono sottoposti a bassi dosaggi di chemioterapia o a piccoli cicli di radioterapia, a fini puramente palliativi.
Nei casi di tumore polmonare a grandi cellule, l'opportunità di un'operazione chirurgica va valutata in base alle capacità del paziente di sopportare l'intervento e le conseguenze di una riduzione dell'organo per la respirazione. La radioterapia è sempre utile sia per consolidare l'efficacia dell'intervento sia per i pazienti inoperabili, mentre la chemioterapia non ha dato grandi risultati in questa tipologia di neoplasie e viene perlopiù impiegata per tumori già disseminati.

 



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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