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Il piede dolente è guarito solo dal Podologo, spesso insidiato dall’abusivismo professionale


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Curare il piede dolente. È importante avere una particolare attenzione alla cura del piede perché è un organo che ha un rapporto solidale con il benessere generale; quando la sua efficienza è carente tutto diventa difficile.

Per questa ragione evidente il piede deve essere difeso evitando ogni rischio di patologia e soprattutto di cadere preda dell’abusivimo professionale.

Dal piede dolente possono derivare disturbi, alterazioni funzionali e malattie in grado di  compromettere tutto l’organismo con conseguenze spesso gravissime.

 

Il piede e la qualità della vita. Anche se spesso sottovalutato, il piede ha un ruolo determinante nell’attività vitale .

Dal piede dipende l’equilibrio, la posizione dello scheletro, il passo, e tutta una serie di funzioni determinanti.

L’azione del piede inizia nella prima infanzia quando il bambino barcollando accenna ai primi passi e prosegue nell’adolescenza quando lo sport diventa appassionante.

Il piede dolente nell’età adulta condiziona un insieme di attività, dal lavoro alla vita di relazione, e all’anziano rende impossibile l’autonomia nei movimenti.

 

Il ruolo del Podologo. L’impegno nell’attenzione alla cura del piede deve quindi essere elevato ed è decisivo sapersi rivolgere al professionista giusto in caso di necessità: questo può essere solo il Podologo.

Egli è infatti qualificato in modo specifico nella prevenzione e nella cura, in collaborazione con il medico di medicina generale, di patologie del piede sia semplici, sia complesse e persino invalidanti.

 

Una professione mortificata. È indispensabile sottolineare come la qualificazione professionale del Podologo sia troppo spesso insidiata dalla presenza ancora assai diffusa dell’abusivismo professionale che con pericolosa disinvoltura sostituisce in malo modo l'attività del Podologo qualificato dal titolo di studio di valore legale.

Questa situazione, che rappresenta una vera e propria insidia alla salute, va combattuta senza mezzi termini facendo crescere nella collettività una più acuta sensibilità per la salute del piede.

 

Il significato della laurea in Podologia. Questo titolo di studio si ottiene frequentando corsi impegnativi tenuti da un numero sempre maggiore di Università italiane.

La laurea, che abilita alla professione di Podologo, si consegue nella Facoltà di Medicina e prevede un ciclo di studi di tre anni su materie di carattere scientifico, oltre a un periodo di pratica clinica.

Dopo la laurea molti Podologi hanno partecipato a master specialistici approfondendo ulteriormente le loro conoscenze a beneficio dei pazienti.

Sempre nell'ambito della formazione dei Podologi professionisti, secondo quanto prevede la legge, tutti hanno conseguito crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) partecipando ai relativi corsi di aggiornamento.

 

Il profilo professionale del Podologo. Un apposito Decreto definisce il profilo professionale del Podologo indicandone il campo d’azione che riguarda in particolare l’attività diagnostica manuale e strumentale tesa a identificare le deformità scheletriche e le alterazioni cutanee, e quindi l’origine del piede dolente, nonché le soluzioni terapeutiche.

Il Decreto inoltre esplicita che il Podologo esercita la sua attività specialistica all’interno di strutture sanitarie del settore pubblico o privato inquadrato come professionista autonomo o dipendente.

 

La sofferenza del piede. I disturbi del piede si possono riscontrare in moltissime persone.

Si ritiene, statistiche alla mano , che il 60% degli italiani abbia disturbi ai piedi di tale gravità da avere la necessità dell'intervento di un Podologo professionale.

Si tratta di una valutazione ben fondata se si considera che il piede sostiene tutto il peso del corpo e quindi è soggetto a uno sforzo assai impegnativo.

Non va poi dimenticato che spesso anche le scarpe, che vengono adottate perché belle e di moda, possono diventare una delle cause più diffuse del piede dolente, specie quando sono strette o dotate di tacchi a spillo di oltre 10 cm, di forma non anatomica o di materiale ruvido.

Sono presupposti da cui derivano vesciche, calli, duroni, l’alterazione dell’appoggio sul terreno e quindi della postura, con relativo piede dolente.

 

La corretta informazione. Queste considerazioni mettono in evidenza come sia indispensabile attivare un’informazione puntuale, rivolta ai medici, agli specialisti sanitari e alla collettività in generale, sulle caratteristiche peculiari della professione podologica e che sconfigga finalmente il tanto dannoso abusivismo professionale.

È una professione recente, che ha importanti funzioni per la salute, ed è quindi giusto sottolineare la qualità della preparazione acquisita dal Podologo in un corso di studi universitari che si concludono con

l’acquisizione della laurea e l’abilitazione all’esercizio della professione.

Inoltre il Podologo, nel momento in cui si iscrive all’A.I.P. accettandone il codice deontologico, s’impegna a collocare al centro del proprio impegno etico la salute del paziente.

Non va dimenticato che l'A.I.P. oggi è l'unica associazione ufficialmente riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Pubblicato il 29/11/2011

Modificato il 29/11/2011

Fonti:

Benedetto Leone e Rocco Menechella Ufficio Stampa e Comunicazione Associazione Italiana Podologi


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