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Dr Annalisa Pizzetti

Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia

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laurea

    02/11/1988 - Medicina e Chirurgia (Roma)

    Iscrizione all'albo

    12/07/1989 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.40841

    Specializzazione

    04/12/1992 - Dermatologia e Venereologia N.O.

    Abilitazione

    1988 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)


Acne malattia adolescenziale ma non solo

Scritto da
Dr Annalisa Pizzetti

Pubblicato il
27/03/2013

Cos'è l'acne. È un'affezione della pelle che presenta una sensibile diffusione di comedoni (i cosiddetti punti neri o punti bianchi), pustole, papule od anche noduli e cisti che si localizzano sul volto, sul collo, sul dorso, sul petto e anche agli arti superiori.

L'acne colpisce un numero assai elevato di adolescenti.

Tuttavia la malattia non è limitata a una determinata fascia d'età, infatti anche adulti di 40 anni possono essere colpiti dall'acne.

Per l'evoluzione delle condizioni ormonali dell'organismo l'acne spesso regredisce spontaneamente ma è indispensabile adottare un trattamento specifico per evitare la formazione di cicatrici permanenti che possono rappresentare anche un inestetismo deturpante sul quale poi si rende necessario intervenire con peeling profondi. 

 

L'acne come patologia. L'acne è una malattia di derivazione ormonale caratteristica della pubertà, quando alcuni ormoni, come il testosterone, stimolano le ghiandole sebacee, fino a quel momento inattive, a produrre il sebo.

Le lesioni dell'acne si localizzino soprattutto sul volto ed sul tronco perché le ghiandole sebacee sono particolarmente concentrate in queste sedi. 

 

Le tappe dell'acne. Sembra che la comparsa del sebo sulla pelle stimoli la proliferazione dei cheratinociti (le cellule che costituiscono l'epidermide), provocando una ipercheratosi, in pratica un vero e proprio "tappo" che occlude lo sbocco del poro provocando così la formazione dei comedoni.

Il sebo è anche responsabile della crescita sulla pelle di particolari microbi uno dei quali, chiamato Propionibacterium acnae, infetta i pori occlusi provocando le lesioni infiammatorie dell'acne, cioè le pustole e le papule. 

 

Non va dimenticato che:

L'acne non è sintomo di scarso igiene personale.

Il nero dei punti neri è conseguente all'ossidazione del sebo.

Il paziente con acne dovrebbe lavarsi il volto due volte al giorno con acqua e sapone ma lavarsi il volto troppo spesso può aggravare l'acne.

L'acne non è causata da errori o irregolarità dell'alimentazione.

Anche una dieta molto severa non migliorerà l'acne.

Talvolta alcuni pazienti riferiscono un chiaro peggioramento dell'acne dopo aver mangiato determinati alimenti, che andranno quindi evitati con cura.

L'acne non si cura con l'esposizione al sole.

Certamente l'abbronzatura aiuta a rendere meno evidenti le lesioni, ma il sole può invecchiare la pelle e facilitare la formazione di tumori cutanei.

Se è vero che il sole riduce lievemente la secrezione sebacea, è tuttavia sbagliato pensare di curare l'acne con il sole o peggio ancora con le lampade.

Nell'esposizione al sole la pelle andrebbe protetta utilizzando filtri solari in gel o lozioni non grasse. 

 

La donna e l'acne. La donna affetta da acne spesso chiede quali cosmetici usare: vanno preferiti i prodotti "oil-free", cioè non grassi, e testati per non essere comedogeni.

In generale andrà evitato un trucco molto pesante, con creme coprenti e cipria in quantità.

Ogni trucco andrà accuratamente rimosso la sera con acqua e sapone. 

 

La terapia dell'acne. La terapia dell'acne negli ultimi anni è stata rivoluzionata dall'utilizzo dell'isotretinoina, un derivato della Vitamina A che permette, se utilizzato per 4 mesi, una risoluzione completa e definitiva di acne di grado medio-grave, risultando l'unico presidio terapeutico realmente efficace nelle forme di acne cistica.

D'altro canto la paura degli effetti collaterali (p. es. l'effetto teratogeno, ovvero l'interferenza sullo sviluppo del feto) ne ha limitato la diffusione in ambito femminile.

Nell'acne di grado lieve rimangono validi gli antibiotici per via sistemica (tetraciciline) da utilizzare per almeno 40 giorni o una combinazione di prodotti locali (lozioni antibiotiche, adapalene, benzoil perossido e acido azelaico) da utilizzare in sinergia e non separatamente, per potenziarne l'efficacia.



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