Cos’è l’esame urodinamico?
È un’indagine diagnostica che serve a verificare il buon funzionamento della vescica e dell’uretra e, in particolare, la qualità della minzione attraverso il monitoraggio delle fasi di riempimento e svuotamento della vescica.
È un esame indolore che richiede la piena collaborazione del paziente per avere risultati attendibili.
A chi serve l’esame urodinamico?
L’esame urodinamico è consigliato a chi ha problemi di incontinenza urinaria, in presenza di vescica neurologica, cioè disfunzioni dovute ad anomalie neurologiche, e nei casi di ipertrofia prostatica o altre malattie che possono causare ostruzione delle prime vie urinarie.
Come si fa l’esame urodinamico?
Per eseguire l’esame urodinamico, il medico utilizza apposite apparecchiature computerizzate che permettono lo studio del basso tratto urinario attraverso tre fasi: flussometria, cistomanometria e profilometria.
La flussometria consiste nella semplice registrazione grafica del flusso urinario mentre il paziente minziona in un’apposita bilancia collegata a un computer. Fornisce dati su velocità, durata e morfologia del flusso, oltre a notizie sul funzionamento del detrusore, sulle resistenze dell'uretra e sulla coordinazione tra detrusore e sfintere uretrale.
La cistomanometria è la registrazione delle variazioni di pressione vescicale durante il suo riempimento. Si effettua dopo aver posizionato –in anestesia locale— due cateteri, uno nell’ano e l’altro nella vescica. In questo, modo il medico può rilevare sensibilità, capacità e contrattilità della vescica. La cistomanometria è essenziale per identificare una instabilità del detrusore, causa dell’incontinenza da urgenza.
La profilometria valuta l'entità delle resistenze uretrali e consente la registrazione grafica della pressione uretrale di tutta l'uretra. È l'indagine più indicata per analizzare l'incontinenza da sforzo.
Esame urodinamico: cosa c’è da sapere?
L’esame urodinamico è eseguito dal medico urologo. Il paziente dovrebbe evitare di minzionare nelle 2 ore precedenti l’esame e, se è donna, non deve presentarsi se ha il ciclo mestruale in corso.
Dopo l’esame, al paziente viene detto di bere abbondantemente nel corso delle successive 24 ore, e avvisato su possibili disturbi urinari che potrebbe avvertire nei 2 giorni successivi all’esame medico.
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