L’endoscopia digestiva è una delle tecniche diagnostiche e terapeutiche più utilizzate per talune affezioni dell’apparato digestivo. Si tratta di una tecnica sicura, efficace e consolidata nel tempo, che però ad alcuni pazienti risulta essere un po’ invasiva.

In termini meramente pratici, una endoscopia digestiva consiste nell’inserimento, per bocca o per ano, di un piccolo tubo flessibile. Questo tubo contiene al suo interno delle fibre ottiche utilizzate per trasmettere il segnale video che viene trasmesso da una microtelecamera presente sulla punta del tubo. Grazie a tale strumento, l’operatore dell’endoscopia digestiva ha modo di “orientarsi” all’interno dei vari organi dell’apparato digerente per evidenziare la presenza di eventuali polipi, tumori, cauterizzazioni ed emorragie. 

In alcuni casi tramite delle piccole pinze poste anch’esse sull’estremità del tubo, è possibile anche asportare ammassi cellulari cancerosi; per questo, oltre che nella cura di eventuali tumori, l’endoscopia digestiva trova largo utilizzo anche per le biopsie.

Su ABCsalute.it oltre a poter trovare diverse informazioni di approfondimento sulla endoscopia digestiva, sui suoi campi di utilizzo e le modalità di applicazione, è possibile trovare una lista di professionisti e centri diagnostici presso i quali viene utilizzata tale tecnica.

Tecnica che a sua volta è alla base di esami diagnostici molto comuni e diffusi come la gastroscopia dell’esofago, dello stomaco e del primo tratto del duodeno, o la colonscopia per l’ispezione dei vari tratti intestinali.

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