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Pubblicato il 06/08/2010
Modificato il 06/08/2010
L’intolleranza al fruttosio è una rara malattia del metabolismo, ereditaria, causata dall’assenza nel fegato dell’enzima aldolasi B. Questo enzima si trova nel fegato, nei reni e nel piccolo intestino. I pazienti che soffrono di intolleranza al fruttosio non metabolizzano questo zucchero, che va così ad accumularsi negli organi dove si dovrebbe trovare l’enzima aldolasi B. Il fruttosio accumulato nel fegato interferisce con l’attività di numerosi altri metaboliti epatici inibendo la trasformazione del glicogeno e la sintesi del glucosio. È per questo che chi è affetto dall’intolleranza, ingerendo del fruttosio, può andare incontro a un episodio di ipoglicemia letale.
Riconoscere l’intolleranza dai primi giorni di vita.
L’intolleranza può manifestarsi fin dai primi giorni di vita se il neonato è nutrito con latte artificiale (preparato con fruttosio) e, da subito, provoca gravi disturbi gastrointestinali, una grave ipoglicemia e danni ai reni. In questa delicata fase di vita, è importante diagnosticare quanto prima l’intolleranza al fruttosio per evitare conseguenze gravi. I bambini che sopravvivono sviluppano un’avversione per tutti gli alimenti che contengono fruttosio: dolci, frutta, verdura, miele, bevande zuccherate e così via. Se la diagnosi di intolleranza al fruttosio viene fatta in età adulta, è importante seguire una dieta che non contempli alimenti con fruttosio.
Sintomi nei bambini e negli adulti.
I sintomi caratteristici dell’intolleranza al fruttosio nei bambini appena nati sono: diarrea, vomito, dolori addominali, rifiuto dell’alimentazione, ritardo nella crescita; eliminando il fruttosio i sintomi spariscono e il bambino inizia a rifiutare in modo naturale dolci e frutta. Negli adulti non compaiono questi sintomi perché di per sé c’è già il rifiuto innato della frutta e dei dolci; nei casi in cui si ingerisca comunque del fruttosio, alcuni pazienti sviluppano una sindrome da intossicazione cronica di fruttosio. Esistono solo quattro sostanze che provocano realmente intolleranze alimentari e che sono riconosciute dalla comunità scientifica e sono: lattosio, fruttosio, sorbitolo e glutine.
- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
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