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Vaccino e autismo: nessuna relazione

Vaccino e autismo
Vaccino e autismo, nessuna relazione - Fotolia






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Un nuovo studio scientifico conferma ciò che la comunità medica afferma da tempo: non esiste alcuna relazione tra il vaccino e l’autismo.

 

Il vaccino sotto accusa è il trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. La paura che il vaccino possa causare o facilitare l’insorgere dell’autismo ha provocato in tutto il mondo una pericolosa diffusione di movimenti anti vaccinazione. È un comportamento pericoloso perché si configura come un problema di sanità pubblica per l’aumento di bambini affetti da malattie ormai superate, e perché si rischia, in alcuni casi, di rendere attuali patologie che in passato hanno causato centinaia di decessi, come abbiamo raccontato nel post sull’epidemia di morbillo in California.

 

Vaccini e autismo: lo studio

I ricercatori del Lewin Group hanno condotto uno studio finanziato dal National Institute of Mental Health, dai National Institutes of Health e dal U.S. Department of Health and Human Service. La ricerca si è svota su 95.000 bambini, 1.929 dei quali avevano un fratello maggiore autistico. Nel corso del periodo di osservazione, 994 bambini hanno ricevuto diagnosi di autismo, 134 (6,9%) dei quali avevano un fratello autistico mentre 860 (0,9%) avevano un fratello sano.

 

Il risultato dello studio è stato pubblicati su JAMA – Journal of American Medical Association – e ha dimostrato l’assenza di una correlazione tra vaccini e autismo, a qualsiasi età e a prescindere dalla presenza di un fratello autistico.
Lo studio americano conferma una verità scientifica già diffusa su numerosi siti e riviste autorevoli eppure ignorata da quanti sostengono con fermezza la pericolosità della vaccinazione.

 

Non vaccinare i propri figli significa mettere a rischio la salute degli altri bambini e quella di tutta la popolazione e, per frenare e scoraggiare il dilagare di questa tendenza, alcuni stati stanno intervenendo con misure forti, come l’Australia che ha deciso di negare il diritto all’accesso ai sussidi statali per la salute a chi non vaccinerà i propri figli.

 

In questo contesto si inserisce la settimana europea delle vaccinazioni dedicata nel dettaglio agli anziani e in generale alla popolazione di ogni età che ha bisogno di essere sensibilizzata sul tema. L’iniziativa nasce da HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, che ha tra i suoi obiettivi scientifici quello di allungare di due anni la vita in salute dei cittadini.
In Italia le società scientifiche pediatriche, di medicina generale e di igiene, insieme hanno dato vita al Calendario per la vita che, se applicato in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale garantirebbe un equo, democratico, sostenibile ed efficace strumento di tutela della salute dei cittadini. Per maggiori informazioni e approfondimenti, visita il sito dell’Osservatorio delle malattie rare. 


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