Chi indossa abitualmente le lenti a contatto soffre di infezioni oculari, ma perché avviene? Uno studio americano ha riconosciuto una possibile causa.
Indossare le lenti a contatto è un’abitudine per circa il 65% delle donne e il 35% degli uomini italiani, ma consuetudine non fa rima con buona condotta, così sono tanti a lamentare disturbi alla vista e infezioni oculari. Perché?
Uno studio condotto presso la New York University da un gruppo di ricercatori del Langone Medical Center ha analizzato i batteri presenti sull’occhio di venti persone, di queste nove usano quotidianamente le lenti a contatto e undici no.
Da questa osservazione, i ricercatori hanno scoperto che sull’occhio di chi usa le lenti a contatto sono presenti ceppi batterici alcuni molto simili e altri del tutto identici a quelli che vivono sulla pelle delle palpebre. Una condizione innaturale che altera il microambiente dell’occhio e rischia di compromettere la risposta immunitaria degli occhi ai batteri esterni.
Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i portatori di lenti a contatto presentano infezioni oculari poco o affatto lamentate da chi indossa gli occhiali. Perché la ricerca sia completa, gli studiosi devono capire cosa favorisce la presenza dei batteri cutanei sulla cornea, se, cioè, i batteri attecchiscono alla lente a contatto nell’atto di indossarla e toglierla, o se invece è una conseguenza della pressione della lente a contatto dell’occhio.
Come usare le lenti a contatto
In attesa di conoscere maggiori dettagli, è bene ricordare come usare le lenti a contatto e come prendersene cura per prevenire danni agli occhi, anche gravi e irreversibili.
Partiamo dal primo step: non tutti possono usare le lenti a contatto. È un dato di fatto spesso sottovalutato o ignorato. Se si vuole indossare le lenti a contatto, è bene chiedere un consiglio al proprio medico durante la visita oculistica. Alcune infezioni, disturbi o malattie dell’occhio potrebbero essere un ostacolo all’uso delle lenti a contatto, a volte anche la secchezza oculare costituisce un problema che si potrebbe affrontare con lenti a contatto molto traspiranti, lacrime artificiali o con la rinuncia alle lenti a vantaggio degli occhiali.
In base alle caratteristiche e alla salute dell’occhio, l’oculista definisce qual è il tipo di lente a contatto più adatto: morbide, rigide, semirigide, e ancora giornaliere o mensili. Qualunque sia la scelta, è necessario rispettare i tempi di utilizzo e, per esempio gettare via le lenti a contatto giornaliere anche se sono state indossate per poche ore.
Lavare le mani prima di indossare le lenti a contatto e prima di toglierle è fondamentale per evitare di portare sugli occhi batteri esterni e altri elementi responsabili di infezioni oculari.
Un errore diffuso è conservare le lenti a contatto senza averle lavate con l’apposita soluzione o, ancora, lavarle con l’acqua corrente: l’acqua del rubinetto contiene alcuni germi come Pseudomonas, stafilococco, streptococco, candida e acantameba che, in presenza di una lacerazione della cornea, anche minima, potrebbero infiltrarsi nell’occhio e provocare danni irreversibili come le cheratiti corneali.
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