Mali di stagione
Per gli sportivi e gli amanti della montagna comincia il periodo dell’anno perfetto per dedicarsi agli sport invernali come le diverse discipline dello sci che, se in molti casi fanno bene alla salute del cuore, in tanti altri mettono in pericolo il benessere delle articolazioni coinvolte nell’attività sportiva.
Nel 2010, la Consumer Product Safety Commission degli Stati Uniti ha stimato circa 440.000 persone trattate in ospedali, ambulatori e in pronto soccorso per lesioni legate agli sport invernali. Per evitare spiacevoli conseguenze, vediamo quali sono gli accorgimenti da osservare per fare sport in tutta sicurezza.
Come si prevengono gli infortuni negli sport invernali?
Sia gli sportivi abituali che gli animatori dovrebbero fare esercizi di riscaldamento per preparare i muscoli all’attività sportiva e proteggere tendini e legamenti da possibili strappi improvvisi.
L’abbigliamento riveste un ruolo importante nel prepararsi a uno sport invernale. È importante indossare più strati di abiti leggeri che siano resistenti al vento, all’acqua e tecnicamente riscaldati per combattere il freddo.
Parte integrante dell’abbigliamento per lo sci sono le protezioni: guanti, cappello, casco e occhiali da sole difendono dal freddo e al tempo stesso da possibili cadute sulla neve.
Non tutte le protezioni e gli sci sono uguali, ce ne sono di più e meno efficaci, per questo è necessario essere consapevoli del proprio grado di preparazione e capacità atletica, e chiedere consiglio a un istruttore.
Inoltre, il buon senso suggerisce di non svolgere mai uno sport invernale da soli, consultare le previsioni meteo per il giorno in cui s’intende usare gli sci e fermarsi non appena si avverte stanchezza o dolore per evitare di superare i propri limiti fisici che potrebbero causare infortuni o altre conseguenze più gravi.
Sciare fa bene al cuore, ma con qualche precauzione
Lo sport invernale è indicato per la prevenzione cardiovascolare, ma non tutte le discipline fanno bene alla salute del cuore.
Lo sci di fondo, per esempio, è più efficace nella prevenzione cardiovascolare rispetto allo sci alpino perché richiede una maggiore attività aerobica che è positiva per il cuore.
Al tempo stesso, bisogna ricordare che in montagna la fatica si avverte molto più che a bassa quota, perché al di sopra dei 2.500 la concentrazione di ossigeno nell’aria comincia a diminuire e l’attività fisica diventa più laboriosa per l’organismo. In particolar modo, cardiopatici e broncopatici potrebbero manifestare disturbi come nausea, affaticamento, tachicardia, difficoltà respiratori e cefalea, è ed dunque meglio scendere a bassa quota il prima possibile per evitare rischi cardiovascolari.
