Salute
L’artrite idiopatica giovanile da oggi può essere curata con Canakinumab e Tocilizumab, due farmaci studiati dai ricercatori del Gaslini di Genova, e che si sono rivelati utili nella lotta contro la malattia.
L’artrite idiopatica giovanile è una patologia che colpisce verso i 16 anni circa e, allo stesso modo dell’artrite per l’adulto, si presenta come una grave infiammazione che provoca la distruzione delle articolazioni.
Anche se non si conoscono le cause della malattia, i ricercatori pensano che l’artrite idiopatica giovanile possa essere determinata da un’anomalia della risposta immunitaria, tanto che i farmaci si basano sull’azione di due anticorpi, come spiega il Prof. Alberto Martini: “Il Canakinumab è un anticorpo diretto contro interleuchina 1, il Tocilizumab è diretto invece contro il recettore solubile di interleuchina 6. Entrambe le interleuchine hanno un ruolo centrale nel generare il processo infiammatorio provocando un’artrite severa e sintomi generali come febbre elevata e persistente. In un’alta percentuale di pazienti l’utilizzo di uno dei farmaci induce remissione della malattia o un miglioramento molto importante”.
Al momento i due farmaci saranno somministrati ai piccoli pazienti del Gaslini di Genova, centro italiano di eccellenza in reumatologia e sede di Printo, Pediatric Rheumatology International Trial Organization, la rete internazionale per lo studio di nuove terapie curative delle malattie reumatiche infantili.
Il team di ricerca genovese guidato dal Prof. Alberto Martini, direttore dell’Unità di Pediatria e Reumatologia del Gaslini e direttore di Printo, e dal Dott. Nicolino Ruperto, ricercatore della Pediatria e Reumatologia del Gaslin, ha collaborato con due case farmaceutiche e con altre ricerche simili svolte in USA per trovare una soluzione efficace all’artrite idiopatica giovanile.
La scoperta del Canakinumab e del Tocilizumab alimenta le speranze di guarigione per i ragazzi che soffrono di artrite idiopatica giovanile, e rappresenta un traguardo importante per il mondo della ricerca medica.
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Dr Giuseppe Scavo
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