I social network ci permettono di essere sempre aggiornati sulle attività degli amici e di avere accesso ogni giorno, ogni ora, ogni attimo, a una miriade di informazioni. Siamo iperconnessi, super informati e sempre sul pezzo eppure, proprio per questo, la nostra memoria a breve termine si riduce sempre più.
Lo ha scoperto un team di ricercatori svedesi della KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma guidato dal Prof. Erik Fransén. Gli studiosi hanno osservato le reazioni mnemoniche di un gruppo di amanti dei social network, e si sono resi conto che la loro working memory – memoria di lavoro – rischia di ridursi drasticamente.
Con l’espressione working memory si indica quella zona del cervello in cui avviene il processo di immagazzinamento dei dati provenienti dagli stimoli esterni, gli stessi che userà quando ce ne sarà bisogno in contesti e modi diversi.
Il cervello impiega solo 20 secondi per decidere se conservare la nuova informazione, darle poco peso o dimenticarla del tutto. Quando si è sempre collegati ai social, la mente è sottoposta a un’overdose di nuovi dati in tempi ristretti ed è costretta a scegliere in pochi secondi cosa ricordare e cosa no. Il rischio è di trattenere informazioni inutili e perdere nozioni potenzialmente preziose.
A questo punto, la domanda è: è possibile mantenere la memoria a breve termine senza rinunciare ai social network? La risposta è sì, ma solo se si fanno delle pause tra una full immersion e l’altra, e se si rinuncia a trascorrere un’intera giornata connessi a Facebook, Twitter & Co.
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