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Traumi al ginocchio: rottura del menisco e lesione dei crociati








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Articolo aggiornato il 23 febbraio 2017.

La rottura del menisco e la lesione dei legamenti crociati sono i traumi che colpiscono in modo frequente le ginocchia, soprattutto degli sportivi che praticano sci, rugby e il tanto amato calcetto: basta farsi male al ginocchio per dover rinunciare temporaneamente all’attività sportiva, anche amatoriale.

 

Rottura del menisco e lesione dei crociati: cosa accade

La rottura del menisco si caratterizza per la zona e l’aspetto in cui si presenza la lesione:

  • Longitudinali.
  • Orizzontali.
  • A “manico di secchio”.
  • Radiale.
  • A “becco di pappagallo”.
  • Di tipo flap.
  • Complesse.

 

La rottura del menisco è spesso associato a un altro trauma al ginocchio: la lesione dei legamenti crociati. I crociati si chiamano così perché si incrociano al centro dell’articolazione in modo da creare un collegamento tra la tibia e il femore e, di conseguenza, garantiscono la stabilità dell’arto. Ci sono due coppie di legamenti crociati, quelli anteriori (LCA) e quelli posteriori (LCP). In genere, i traumi sportivi colpiscono i LCA mentre quelli automobilistici i LCP.

 

Durante l’attività sportiva, può accadere che il giocatore ruoti bruscamente il ginocchio verso l’esterno o l’interno mentre tiene il piede ben piantato a terra. Si creano due forze opposte – di rotazione e staticità – che generano tensione all’interno del ginocchio fino a provocare la lesione dei legamenti crociati. Se trascurate, la lesione dei crociati e la rottura del menisco possono degenerare in altri traumi articolari che necessitano di interventi medici invasivi.

 

Lesione dei legamenti crociati: sintomi

Dopo aver sentito un sordo “crack” , il primo sintomo di lesione dei crociati è un dolore acuto e insopportabile che, di fatto, rende il movimento difficile se non impossibile. Se il dolore viene ignorato, il ginocchio può diventare gonfio e anche camminare diventa un’impresa. In caso di lesione ai legamenti crociati è necessario rinunciare all’attività sportiva e rivolgersi a un medico specialista in ortopedia e traumatologia, magari esperto in medicina dello sport. Bisogna agire in fretta perché, se la lesione è trascurata, si corre il rischio di generare un effetto domino: microtraumi distorsivi che causano lesioni alle strutture legamentose periferiche, condizioni che favoriscono una precoce artrosi del ginocchio.

Rottura del menisco: sintomi

Durante la rottura del menisco si potrebbe sentire un “pop” sordo che non compromette il movimento. Molti sportivi, infatti, continuano a camminare e allenarsi subito dopo l’infortunio, ma al secondo o terzo giorno sono bloccati a causa di un ginocchio gonfio e rigido.

 

I sintomi della rottura del menisco sono:

  • Dolore.
  • Rigidità e gonfiore.
  • Incapacità di muovere completamente il ginocchio.
  • Blocco articolare.

 

È necessario rivolgersi subito al medico ortopedico perché, senza trattamento, un pezzo di menisco potrebbe staccarsi e andare alla deriva nell’articolazione, bloccare il ginocchio e provocare il cosiddetto blocco meniscale.

 

Diagnosi medica e terapia

Il medico interviene con esami clinico – diagnostici che variano da caso a caso e comprendono, per esempio, un esame radiografico per escludere eventuali lesioni ossee, una RX sotto stress per valutare la gravità della lesione e l’artrocentesi per il prelievo di liquido dal ginocchio. In base al quadro diagnostico ottenuto attraverso questi e altri esami, il medico decide qual è la terapia più adatta: gesso che immobilizza l’arto, intervento chirurgico, ricostruzione dei legamenti, cura farmacologica.

 

A prescindere dalla cura definita a seconda del singolo caso, quel che è certo è che dopo la rottura del menisco e la lesione ai legamenti crociati si deve interrompere l’attività sportiva, almeno per il tempo necessario a ristabilire il corretto funzionamento del ginocchio e a completare le indicazioni terapeutiche dettate dal medico.

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Chiedi un parere ai medici di ABCsalute
Studio Sintesis
Dr Camilla Caldarini
Dr Paolo Tessari


1 commento

  1. danrose ha detto:

    Gentilissimi,
    a Settembre scorso sono inciampata mentre camminavo e sono caduta rimanendo stesa qualche minuto per il dolore molto forte sentito alle ginocchia,principalmente.
    Dopo un mese a causa di una brusca frenata dell’auto us sono caduta riversa sul pavimento sbattendo la spalla,il braccio sinistro ed anche di nuovo le ginocchia.
    A Novembre dopo varie visite ho fatto risonanza alle ginocchia perchè il dolore continuava .Ancora ho dolori alle ginocchia,specie al destro anche a riposo.Mi può cortesemente spiegare cosa dice la risonanza,e cosa dovrei fare per risolvere .Grazie buon lavoro.
    Ecco la risposta della risonanza;
    A carico del ginocchio destro si evidenzia la presenza di componennte edemigena intraspongiosa sia a livello metafisario prossimale tibiale che a livello metafisiario ed epifisario femorale;riscontro riferibile ad esito di trauma intraspongioso.
    Lesione distrattivo emorragica del LCA a livello del suo III medio -distale.
    Non soluzioni di conitinuo a tutto spessore delle fibrocartilagini meniscali.Tendinopatia cronica del rotuleo.

    A carico del ginocchio sinistro non si evidenziano soluzioni di continuo a tutto spessore delle fibrocartilagini meniscali;le strutture legamentose del pivot centrale sono anatomicamente integre ma si osserva innalzamento del segnale del LCA compatibile con reliquato di risentimenti distrattivo emorragico intralegamentoso.
    Apparato estensore integro con analoga tendinopatia cronica del rotuleo


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