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A cosa serve l’acido folico?








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Articolo aggiornato il 3 febbraio 2017.

L’acido folico –  altrimenti detto acido pteroil glutammico, vitamina M, vitamina B9 o folacina – svolge un’azione determinante per il processo di formazione del DNA ed è indispensabile in gravidanza, quando la donna ha bisogno di tutte le componenti necessarie per avere una gestazione serena, un bambino sano e tante riserve per affrontare 9 mesi di profondo cambiamento fisico e psicologico.

 

Cos’è l’acido folico?

L’acido folico è una vitamina del gruppo B fondamentale sia per la costruzione di cellule e per la sintesi di DNA ed RNA, sia perché permette la corretta chiusura del tubo neurale, sistema nervoso centrale, salvaguardando il bambino da alcune patologie e malformazioni congenite come anencefalia, spina bifida, encefalocele, cardiopatie, labiopalatoschisi (labbro leporino).

 

Cause e sintomi da carenza di acido folico

Si è soliti parlare parla di folacina solo in relazione alla gravidanza, eppure è importante per il benessere di tutto l’organismo tanto che una carenza di acido folico può determinare disturbi e malattie. Alcune condizioni predispongono la persona ad avere una quantità insufficiente di vitamina B9, per esempio la presenza di celiachia, diabete mellito e abuso di alcol.

 

Una delle prime manifestazioni della carenza di acido folico è la ridotta produzione di globuli rossi che, a sua volta, determina l’anemia. Assicurarsi ogni giorno il giusto fabbisogno di vitamina B9 aiuta a prevenire disturbi neurologici e patologie dell’invecchiamento, come l’Alzheimer, le vampate in menopausa e la degenerazione maculare.

 

Un eccesso di acido folico si verifica di rado perché l’organismo espelle con l’urina le quantità superflue. In caso di sovradosaggio di vitamina B9 il copro reagisce con tremori, nervosismo immotivato, tachicardia, reazioni allergiche.

 

Dove si trova l’acido folico?

L’acido folico si assume attraverso l’alimentazione frutta e verdura generalmente garantiscono la copertura del fabbisogno quotidiano che è pari a 0,2 mg.

 

Una dieta varia e completa aiuta a garantire al corpo il fabbisogno di vitamina B che si trova nel fegato, in alcuni cereali, nel latte, in kiwi, arance, limoni, asparagi, broccoli, spinaci, lattuga e altre verdure a foglia.

 

In gravidanza cresce il bisogno di acido folico che deve essere integrato di circa 0,4 mg, salvo diverse esigenze di ogni singolo caso. Una donna in gravidanza dovrebbe cominciare a integrare l’acido folico tra la sesta e la settima settimana di gestazione, cioè durante il periodo di formazione del tubo neurale nel bambino.

 

Per sapere qual è la giusta quantità di acido folico da assumere in gravidanza è necessario affidarsi al medico dal ginecologo che dà indicazioni in base alle esigenze della donna.

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Ginecologi consigliati da ABCsalute

Dr Antonella Riccio
Dr Graziana Ascani
Dr Nicola Mario Iannantuoni


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