Disagio adolescenziale. Da adulti sorridiamo ripensando al turbolento periodo dell’adolescenza, eppure questa fase della vita che separa l’infanzia dall’età adulta è densa di difficoltà, disagi e repentini sbalzi d’umore.
Il disagio adolescenziale può avere molteplici manifestazioni: tristezza, rabbia, sfiducia in se stessi, aggressività, ansia, senza contare sia gli squilibri alimentari che possono sfociare in anoressia o bulimia, che il disorientamento che comporta la negazione della realtà, l’isolamento, lo sviluppo di fobie o l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Dal punto di vista psicologico, gli anni dell’adolescenza rappresentano un periodo molto delicato per l’equilibrio psico-fisico del futuro adulto, per questo la famiglia e i genitori in primis devono essere in grado di fronteggiare crisi e disagio adolescenziali rassicurando il ragazzo senza opprimerlo.
Camici bianchi e malinconia. La psicologa di Grosseto, la Dott.ssa Chiara Lukacs Arroyo, affronta la tematica del disagio adolescenziale nel suo libro “Camici bianchi e malinconia”. Il libro affronta il percorso di crisi e crescita della protagonista che riveste i panni di un’adolescente, in modo da aiutare sia i giovani sia i genitori a mettersi dalla parte dei giovani, a coglierne il loro mondo interiore e a comprenderlo, allo scopo di creare un clima familiare orientato alla consapevolezza e all’armonia delle relazioni, offrendo gli strumenti per affrontare le criticità come opportunità di crescita.
Come affrontare il disagio adolescenziale. Secondo la Dott.ssa Arroyo il disagio vissuto dall’adolescente è ancora qualcosa di incomunicabile alla società e la relazione di aiuto può essere preventiva: i genitori devono lasciare il ragazzo libero di esplorare e manifestare la propria personalità ponendo, però, dei limiti. Durante l’adolescenza ci si deve sentire liberi di distruggere e ricreare il proprio nido seguendo nuove regole, e intanto i genitori devono far sentire la loro forza e trasmettere al figlio la certezza di essere per lui un punto di riferimento stabile.
Il ruolo dello psicologo psicoterapeuta. Nei casi in cui l’adolescente mostri dipendenza da alcol e stupefacenti o gravi disturbi alimentari, i genitori non bastano: serve la figura di un esperto per aiutare il ragazzo a superare il disagio adolescenziale, lo psicoterapeuta non deve limitarsi a diagnosticare la “malattia” ma occuparsi dell’adolescente come persona.
Coerente a questo ruolo, la Dott.ssa Chiara Lukacs Arroyo con il suo libro si propone di far luce sulle esperienze che ci conducono nella vita come risorsa evolutiva attraverso una visione della sofferenza come preziosa risorsa esistenziale. La psicoterapia è un invito alla rivelazione di sé: essa offre dunque una opportunità autobiografica, la possibilità di costruire la propria identità storica.
E inoltre “Camici bianchi e malinconia” vuole esprimere la convinzione che il professionista psicoterapeuta debba essere vicino alle problematiche dei giovani per contribuire a realizzare un mondo migliore per la serenità degli adolescenti e la felicità degli adulti di domani.