Articolo aggiornato il 10 marzo 2017.
Chi soffre di allergia ai pollini deve fare i conti anche con un altro fastidioso problema: le allergie crociate o cross reattività, la reazione allergica incrociata tra gli allergeni di natura diversa, per esempio tra quelli dei pollini e quelli di alcuni tipi di frutta e verdura. Il 70% delle persone allergiche ai pollini, infatti, dopo aver mangiato determinati cibi lamenta bruciore al palato, difficoltà respiratoria, gonfiore alle labbra, orticaria, asma, congiuntivite e in casi limite anche shock anafilattico. Disturbi, questi, ascrivibili alla SOA – Sindrome Allergica Orale.
Qual è la causa delle allergie crociate
La cross reattività si manifesta quando il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo al contatto con un gruppo di proteine di natura diversa ma dalla struttura simile. Le allergie crociate si presentano quando una persona allergica ad allergeni inalati, come il polline, è a contatto con elementi apparentemente scollegati dall’allergene primario (polline) ma che con esso ha in comune almeno il 35% della sequenza proteica (epitope). In sintesi: alcune tipologie di frutta e verdura hanno una struttura chimica molto simile a quella degli allergeni responsabili delle allergie primaverili. Per questo è importante che i soggetti insofferenti ai pollini sappiano quali sono i cibi da non mangiare nel periodo di maggiore concentrazione del polline scatenante l’allergia così da evitare la cross reattività e sfuggire alla Sindrome Allergica Orale.
Abbiamo raggruppato gli alimenti vietati in base alle allergie crociate più frequenti:
- Allergia alle graminacee: no a kiwi, pomodori, agrumi, meloni, angurie, pesche, ciliegie e albicocche.
- Allergia alla betulla: evitare mela, carota, sedano, finocchio, pera, banana, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, prezzemolo, nocciola, noce, arachide, mandorla, kiwi, lampone, fragola, pepe verde.
- Allergia alle composite (asteraceae): non mangiare cicoria, indivia, radicchio, cardo, carciofo, topinambur, tarassaco, camomilla, banana, anguria, castagne, arachide, noce, nocciola, pistacchio, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, margarine, dragoncello, lattuga, zucca, mela, melone, semi, olio di girasole, miele di tarassaco, arnica.
- Allergia alla paritaria (urticaceae): niente arachide, soia, fagiolo, gelso, pistacchio, melone, kiwi, patata, basilico, ortica, ciliegia, basilico, pisello.
- Allergia all’ambrosia: stop a sedano, melone, anguria, banana, carote.
- Allergia alle brassicaceae: non ingerire verza,cavolo cappuccio, rapa, broccolo, rapa, colza, ravizzone.
- Allergia alle cucurbitaceae: escludere zucchino, zucca, melone, anguria, cetriolo e pomodoro; allergia alle liliaceae: asparago, porro, cipolla, aglio in caso.
- Allergia alle rosaceae: resistere a mandorle, mela, albicocca, pesca, susina, ciliegia, prugna, fragola.
L’elenco dei cibi pericolosi è davvero lungo, ma ci sono almeno tre buone ragioni per non disperare:
- La Sindrome Allergica Orale interessa solo il periodo dell’impollinazione, quindi i soggetti allergici devono escludere determinati alimenti solo alcuni mesi all’anno.
- Sono al massimo due i cibi che scatenano le allergie crociate e, in ogni caso, si tratta di un fenomeno soggettivo.
- Si può minimizzare o azzerare la capacità di reazione allergica con la cottura di frutta e verdura.
Quali sono i sintomi e come si fa la diagnosi delle allergie crociate
La cross reattività si palesa con i sintomi tipici dell’allergia: rinite, congiuntivite, asma, prurito, irritazione e gonfiore a labbra, bocca e cavo orale. Se si notano queste reazioni mangiando un determinato cibo, è necessario non ingoiarlo e rivolgersi subito al medico allergologo per svolgere tutte le analisi del caso.
L’esame più efficace per la diagnosi della cross reattività è l’Immuno Solid-phase Allergen Chip (ISAC), un test che permette di dosare gli anticorpi (IgE) su 103 diverse molecole che possono scatenare un’allergia. Per prevenire le allergie crociate si deve conoscere la possibile reazione allergica incrociata tra allergeni di diversa natura, evitare di mangiare i cibi rischiosi nel periodi di impollinazione dell’allergene primario, ricordare che cuocere la verdura e sbucciare la frutta riduce la probabilità di reazioni allergiche e che il vaccino antiallergico riduce anche i sintomi dell’allergia alimentare associata.
Se ciò non bastasse, si può bloccare la reazione allergica con l’antistaminico o con un’iniezione d’emergenza di epinefrina (adrenalina) se le allergie crociate sono particolarmente aggressive.
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