Ogni italiano ingerisce un chilo di additivi alimentari all’anno. È quanto dichiarato dagli esperti della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) nel corso del Congresso conclusosi a Napoli domenica 17 aprile.
Come indica il termine, gli additivi sono elementi aggiunti ai cibi per consentirne la conservazione ottimale anche oltre pochi giorni dal confezionamento, per arricchirne il sapore e, specie nei dolci, per rendere il loro aspetto più appetitoso. Presi da soli, gli additivi alimentari sono innocui per il nostro organismo, i disturbi cominciano quando se ne assumono in grandi quantità e di tante varietà: 1kg per ogni italiano è un dato considerevole.
In particolare, gli esperti del SIAAIC mettono in relazione il consumo crescente di additivi alimentari con l’aumento costante delle allergie e intolleranze alimentari degli ultimi dieci anni circa. Non si conosce bene il meccanismo da cui si origina il rapporto di causa-effetto, ma di certo si sa che l’accumulo di additivi alimentari interferisce con il sistema immunitario al punto da provocare una reazione immunitaria verso gli additivi perché considerati degli elementi estranei e pericolosi.
L’allergia o intolleranza da accumulo spiega anche perché molti disturbi alimentari compaiano in età adulta, anche dopo i 40 anni. È il caso, per esempio, dell’allergia a frutta secca, nichel, crostacei, soia e a certi tipi di verdura. Il modo più efficace per evitare l’accumulo di additivi e prevenire le allergie alimentari e è favorire il più possibile gli alimenti biologici, a km0 o prodotti da sé in casa e da consumare nell’arco di pochi giorni.