L’Istituto Superiore della Sanità ha divulgato i dati relativi alle vaccinazioni del 2013 da cui è emerso un calo delle vaccinazioni obbligatorie in Italia. Una situazione che il Ministro della Salute Lorenzin ha definito un grande problema di sanità pubblica.
L’OMS richiama l’Italia
L’OMS ha posto l’obiettivo di debellare il morbillo in Europa entro il 2015, ma il traguardo rischia di non essere raggiunto se, solo in Italia, il numero di vaccinazioni è calato di oltre 1 punto rispetto al 2012. L’ISS ha sottolineato la gravità di questa situazione e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto un incontro urgente con il Ministro Lorenzin, incontro che si terrà a marzo.
Vaccino sì, vaccino no
La comunità scientifica definisce il vaccino la più grande invenzione dell’uomo per contrastare la diffusione delle malattie ma, come abbiamo accennato nel post dedicato all’emergenza morbillo in California, oggi stanno tornando patologie che si pensava quasi o definitivamente superate e che, solo 50 anni fa, causavano 500 morti ogni giorno.
Il numero delle vaccinazioni è calato perché un numero crescente di genitori è convinto che le sostanze iniettate provocano autismo, epilessia e altre gravi malattie. Si tratta di una convinzione errata alimentata dal medico inglese Andrew Wakefield radiato dall’albo per falsificazione di dati scientifici e loro diffusione.
Per contrastare il divagare di questo comportamento pericoloso, l’Aifa ricorda che in 10 anni i vaccini hanno salvato 25 milioni di vite. Ma il problema è più profondo: anche di fronte a dati scientifici inopinabili, chi è fermo nelle sue convinzioni non cambia mai idea anzi, la modella per giustificare in modo plausibile le evidenze obiettive. È una situazione valida anche per chi è contrario ai vaccini: più si cerca di dimostrarne l’utilità e maggiore è la resistenza al cambiamento.
Fonti e approfondimenti: guidone.it, LaStampa.it, CentroMeteoItaliano.it