La senatrice Elena Cattaneo, professore ordinario e direttrice del Laboratorio cellule staminali dell’Università di Milano, ha incontrato a Roma i ricercatori Europei e statunitensi in occasione del Convegno internazionale sull’uso delle cellule staminali nelle terapie per la cura delle malattie neurodegenerative.
L’esito del confronto è che a partire dal 2018 saranno effettuati i primi trial clinici sull’uomo per verificare l’efficacia delle cellule staminali embrionali per la cura del Parkinson, malattia scelta come banco di prova e apripista al percorso terapeutico, con staminali, di altre patologie neurodegenerative, come Corea di Huntington, sclerosi multipla e sclerosi laterale amiotrofica.
Alla fine degli anni ’80, i ricercatori svedesi furono i primi a impiantare nel cervello dei pazienti con Parkinson le cellule di feti abortiti. Da allora, in oltre 25 anni di sperimentazione e ricerca, gli strumenti e le conoscenze a disposizione degli studiosi sono di certo più efficaci e numerosi. Tanto da aver permesso di definire la prassi per estrapolare i blastociti – le sole cellule staminali embrionali capaci di dare origine a qualsiasi organo o tessuto grazie alla loro altra proliferazione – ed educarle in laboratorio perché si sviluppino fino a diventare neuroni dopaminergici, esattamente quelli persi nel Parkinson.
L’obiettivo dei trial clinici sull’uomo è sostituire i neuroni scomparsi a causa del morbo di Parkinson con cellule staminali embrionali opportunamente istruite a diventare appunto quei neuroni persi a causa della malattia neurodegenerativa.
La sperimentazione annunciata dalla senatrice Cattaneo non è la sola in atto: alla Tsinghua University di Pechino sono state stampate le prime cellule staminali embrionali in 3D, e l’uso di cellule embrionali è un’importante passo avanti rispetto all’uso di cellule da feti abortiti. Dalla fine degli anni ’80 ad oggi, circa 200 pazienti parkinsoniani sono stati trattati con le cellule staminali, e 5 di loro hanno riportato benefici così profondi da modificare il corso della malattia.
Affinare le tecniche e gli oggetti della ricerca sulla medicina rigenerativa significa dare ai medici maggiori strumenti terapeutici e ai pazienti concrete possibilità di cure efficaci. In merito alle prospettive aperte dall’uso delle cellule staminali embrionali per la cura del Parkinson, la senatrice Elena Cattaneo si è lasciata andare a un rimprovero alla politica della sperimentazione medica in Italia:
“Studiare e lavorare porta a dei risultati ma bisogna essere liberi di farlo. Le staminali embrionali su cui hanno lavorato i colleghi e messo a punto i protocolli da cui partiranno i trial clinici derivano da blastocisti sovrannumerarie, altrimenti distrutte. Cosa impedita in Italia dalla legge 40, che ci proibisce di derivarle dagli embrioni ma al tempo stesso ci permette di importarle dall’estero, dove la libertà di ricerca permette di sviluppare competenze come queste. Se domani ci sarà una terapia per il Parkinson a base di staminali lo dovremo a questi colleghi e non a una legge ipocrita in Italia.”
Fonti e approfondimenti: Nel 2018 trial clinici per le staminali contro il Parkinson, Cellule staminali embrionali sperimentate sull’uomo dal 2018.