Il mese scorso abbiamo presentato 3 app contro lo spreco alimentare. Oggi continuiamo ad affrontare il tema parlando del cibo scaduto e, in particolar modo, di come leggere la data di scadenza sulle etichette del cibo.
Ecco il post a cura del Dott. Simone Marata, dietologo nutrizionista di Follonica.
Quando parliamo della data di scadenza ci riferiamo alla data entro cui un alimento deve essere consumato per avere garanzia della sua salubrità e quindi dell’assenza di pericoli per la salute umana.
I nostri nonni e bisnonni sapevano per esperienza entro quanti giorni poteva essere consumato il latte appena munto, e conoscevano come conservare la carne in modo da durare nel tempo. Con gli anni, però, i metodi di preparazione degli alimenti hanno sempre più abbandonato i processi tradizionali a favore di processi industriali, e sono aumentati i metodi di conservazione degli alimenti. Basti pensare che un tempo, ancor prima dei frigoriferi in tutte le case, l’unico modo per conservare la carne era farne dei salumi e degli insaccati, tipici della tradizione gastronomica italiana, mentre adesso ci sono i prodotti surgelati, sottovuoto, in atmosfera protettiva, eccetera, senza considerare le nuove nanotecnologie.
La legislazione nazionale prima e comunitaria in seguito hanno dovuto regolamentare questi processi, imponendo l’etichetta sugli alimenti, e l’indicazione della Data di Scadenza o del Termine Minimo di Conservazione (TMC).
La Data di Scadenza e il TMC sono calcolati secondo le caratteristiche merceologiche del prodotto, ad esempio in base alle modalità con cui è stato lavorato e conservato e il tipo di confezionamento:
- la Data di Scadenza, espressa sull’etichetta con la dicitura consumare entro il… indica il termine inderogabile oltre il quale l’alimento diventa nocivo e perde le sue caratteristiche nutritive e organolettiche;
- il TMC viene espresso con la dicitura consumare preferibilmente entro il…, e indica un termine meno rigido da rispettare in quanto minore è il pericolo per la salute umana.
Quando un alimento ha superato la Data di Scadenza o il TMC si dice che l’alimento è scaduto, ma non sempre ciò è percepibile mediante alterazioni del gusto, dell’odore e dell’aspetto esteriore dell’alimento. Un alimento scaduto e contaminato può avere un aspetto, un odore e un sapore del tutto uguale rispetto ad un alimento salubre, per questo il cibo scaduto non deve mai essere consumato.
Infine, sottolineo che la data di scadenza sull’etichetta si riferisce sempre all’alimento nella sua confezione integra e conservato secondo le modalità descritte in etichetta. Quando la confezione dell’alimento viene aperta, la data di scadenza non è più valida e bisogna attenersi alle indicazioni che il produttore ha l’obbligo di indicare sulla confezione. Impariamo dunque a leggere con attenzione le etichette!
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