La colite spastica è nota anche come sindrome del colon irritabile di cui abbiamo già parlato in relazione al caldo che ne acuisce i sintomi. Nell’articolo di oggi affrontiamo più in dettaglio la natura del disturbo e cosa si può fare per curarlo.
Colite: cos’è e quali sono le cause?
Il termine colite rimanda al colon, l’ultima porzione dell’intestino crasso che svolge la funzione di assorbire l’acqua e il sale e di sintetizzare alcune vitamine liposolubili essenziali come quelle di scarto prima che siano eliminate dall’organismo.
A differenza di quanto potrebbe suggerire il nome, la colite spastica non è un’infiammazione del colon ma una sindrome, cioè un insieme di sintomi spiacevoli e variabili da persona a persona.
Quali sono le cause della colite spastica? Sebbene colpisca circa il 20% della popolazione italiana e in larga maggioranza quella femminile, è tutt’oggi difficile indicare con sicurezza le cause della sindrome del colon irritabile. L’ipotesi più certa è la presenza di anomalie nella comunicazione tra cervello, fibre e muscoli intestinali.
Com’è noto, i periodi di stress intenso e nervosismo possono favorire fenomeni di cattiva digestione, crampi addominali e altri fastidi riconducibili alla colite, proprio perché queste condizioni irritano la rete di nervi che collega encefalo e intestino. Per questo si è concordi nel dire che la colite spastica è un disturbo psicosomatico frequente tra le persone sensibili e ansiose.
Quali sono i sintomi della colite spastica?
La colite spastica è una condizione che tende a diventare cronica senza alterare l’anatomia dell’intestino né favorire l’insorgenza di condizioni gravi quali cancro al colon o tumore al colon retto, a differenza di quanto accade con patologie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.
I sintomi dell’intestino irritabile variano da caso a caso, tra questi quelli ricorrenti sono:
- Crampi addominali.
- Dolore addominale.
- Gonfiore.
- Gas intestinale.
- Meteorismo.
- Stipsi prolungata o dissenteria prolungate.
- Presenza di muco nelle feci.
Se i sintomi si protraggono a lungo possono causare altri disturbi di salute come emorroidi e malnutrizione dovuta all’eliminazione di alcuni cibi dalla dieta quotidiana.
Con quali esami si esegue la diagnosi di colite spastica?
Essendo una sindrome e non una malattia, la diagnosi di colite spastica richiede pazienza per i tanti esami necessari a definire il quadro clinico in maniera sicura.
Gli esami di laboratorio e di diagnostica per immagini utili alla diagnosi sono:
- Esami delle feci per la ricerca di sangue occulto.
- Coprocoltura per la ricerca di batteri o parassiti nelle feci.
- Colonscopia.
- Tac addominale e pelvica.
- Radiografia dell’apparato digerente.
- Breath test per verificare la presenza di intolleranze alimentari.
- Analisi del sangue per definire la presenza di celiachia.
C’è una dieta per curare la colite spastica
Accertata la sindrome di colon irritabile, il medico indica al paziente la terapia farmacologica più adatta al caso e dà indicazioni sulla corretta alimentazione da seguire.
Consigli e dieta contro la colite spastica:
- Masticare lentamente.
- Evitare i fuori pasto.
- Cenare entro due ore prima di andare a dormire.
- Evitare cibi e spezie irritanti: peperoncino, caffè, cioccolata, latticini.
- Consumare fibre con moderazione.
Tra i rimedi naturali alla colite spastica ricordiamo la tisana ai semi di cumino, anice e finocchio o a base di malva, camomilla e menta. La classica borsa d’acqua calda aiuta a calmare dolori e spasmi addominali. Inoltre, svolgere con costanza attività rilassanti come meditazione, yoga o pilates aiuta a gestire le situazioni di ansia e nervosismo che causano o acuiscono la sindrome del colon irritabile.