L‘area sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino (Mdc) ha stilato due schede con consigli utili per acquistare colomba e uova di Pasqua con consapevolezza.
Uova di Pasqua
L’etichetta posta sulla confezione dell’uovo pasquale ci dice tutto sulla qualità e quantità del cacao, oltre che su altri grassi usati. La dizione “cioccolato puro” è riservata al prodotto senza oli tropicali o altri grassi vegetali, in caso contrario l’etichetta deve riportare l’espressione “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. Inoltre, il cioccolato finissimo o superiore è tale se contiene almeno il 43% di cacao.
Quanto alla varietà, la cioccolata fondente a partire dal 70% è la migliore perché non contiene zuccheri aggiunti, regola la serotonina che aiuta a stabilizzare l’umore un po’ ballerino di questi primi giorni primaverili e, stando ad alcune ricerche scientifiche, favorisce la perdita di peso. Ciò accade se si mangia la cioccolata fondente la mattina o entro il pomeriggio, e se non ci si appesantisce con pasti ricchi di condimenti grassi.
È bene prestare particolare attenzione alle uova di Pasqua per i bambini che, in genere, preferiscono sapori più dolci come il cioccolato al latte, e aspettano di aprire l’uovo per avere la sorpresa: quanto più possibile, bisogna scegliere prodotti che garantiscano anche su questo aspetto.
Colomba di Pasqua
La scheda compilata dal Movimento difesa del cittadino sulla colomba pasquale parla chiaro: “secondo il Decreto del 22 luglio 2005 interministeriale (Ministero delle Attività Produttive e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali), la denominazione “Colomba” è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, una struttura soffice ad alveolatura allungata, con glassatura superiore e una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle. Gli ingredienti obbligatori sono: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; materia grassa butirrica (cioè burro), in quantità non inferiore al 16%; scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 15%; lievito naturale costituito da pasta acida; sale. I prodotti venduti direttamente nei laboratori possono essere commercializzati senza etichetta purché sul banco di vendita un cartello o un registro indichino la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti”. (Citazione dall’Ansa.)