Il mare può essere fonte di rischi per i bagnanti di ogni età. Ecco alcuni consigli per godersi una giornata al mare in tutta sicurezza.
Un sondaggio della Croce Rossa Statunitense ha rivelato che il 93% degli intervistati non saprebbe come soccorrere qualcuno in acqua, e che la maggior parte delle persone ritiene sufficiente nuotare in compagnia e dotare i bambini di salvagente e braccioli per allontanare eventuali rischi.
Si tratta di considerazioni piuttosto rosee riguardo le misure di sicurezza da seguire al mare, perché anche i nuotatori più esperti possono dover affrontare situazioni improvvise che devono essere in grado di gestire.
Innanzitutto, è sempre valida la raccomandazione di usare la protezione solare adatta al proprio fototipo per evitare eritemi, scottature e altre brutte sorprese. Prima di tuffarsi in mare è buona norma controllare la presenza di eventuali bandiere segnaletiche usate dal bagnino per indicare, per esempio, mare agitato, divieto di balneazione e distanza delle boe in acqua. Se si è stati troppo tempo stesi al sole, è consigliato entrare in acqua in modo graduale e non in maniera brusca: si evitano, così, repentini sbalzi di temperatura che potrebbero provocare seri problemi alla circolazione. Una volta in mare è bene accertarsi di saper effettivamente nuotare senza forzare braccia e gambe quando ci si sente stanchi, in questo caso è meglio fermarsi e galleggiare un po’ da fermi per riprendere le forze prima di tornare a riva. Un consiglio banale solo in apparenza è di non mangiare quando si è in acqua e di scegliere >spuntini freschi e leggeri perfetti per una giornata in spiaggia. I bambini, inoltre, devono sempre entrare in mare muniti di braccioli e salvagente, e quando trascorrono del tempo a giocare sulla spiaggia, è necessario che indossino un cappello e una maglietta di cotone per allontanare il rischio di insolazione e disidratazione. Dopo i consigli per prevenire i rischi in mare, vediamo adesso come riconoscere le situazioni di rischio in acqua e intervenire in modo corretto. Chi si trova in difficoltà nel bel mezzo di una nuotata non è sempre in grado di chiedere aiuto, sia perché potrebbero esserci condizioni che non permettono di urlare o parlare, sia perché il problema potrebbe nascere da un crampo o qualsiasi altra causa che blocca gli arti. È dunque utile imparare a riconoscere alcuni segnali che indicano una richiesta di aiuto o una difficoltà del bagnante: movimento continuo e agitato delle braccia o delle gambe, impossibilità a nuotare anche se si prova a farlo, tenere il corpo in superficie e la testa sott’acqua per oltre 30 secondi, aggrapparsi a una corda, una boa o qualsiasi altro appiglio, galleggiare in verticale senza riuscire a spostarsi. Se si nota anche uno solo di questi segnali, bisogna intervenire in fretta lanciando in mare un salvagente o un giubbotto di salvataggio e chiedere aiuto al bagnino o chiamare il 118 se è necessario. Se non si sa nuotare bene, è meglio non tuffarsi per dare soccorso a un altro bagnante: il rischio è che le persone in pericolo diventino due. Come intervenire in caso di emergenza in acqua