In questi ultimi giorni dell’anno la notizia principale su tutti i media è l’alto tasso d’inquinamento che non accenna a diminuire, complice la mancanza di pioggia e neve.
L’inverno mite e asciutto favorisce il persistere nell’aria delle Pm10, le nano particelle di polveri inquinanti che ledono la nostra salute. Il riferimento immediato è ai polmoni in cui si accumulano le polveri dell’inquinamento provocando, in casi gravi e protratti nel tempo, intossicazioni molecolari responsabili del tumore al polmone. Eppure l’apparato respiratorio non è la sola vittima dello smog: a rischio c’è anche la salute del cuore.
Perché le polveri sottili fanno male al cuore?
Le Pm10 sono così piccole e sottili da penetrare con facilità nelle cellule danneggiandole, anche nelle cellule cardiache. Il livello di proteina C reattiva indica il grado di infiammazione cellulare ed è un parametro usato per stabilire il rischio di salute. Su questo presupposto si è basata una ricerca che ha confrontato la salute del cuore di giovani e bambini di Cracovia e Lublin, la prima città con un grado di inquinamento doppio rispetto alla seconda. È emerso che tra i volontari di Cracovia c’è una maggiore presenza di proteina C reattiva e, dunque, un più elevato grado di infiammazione cellulare.
I risultati della ricerca sono stati divulgati al convegno ESC svoltosi a Londra in occasione dell’annuale appuntamento della European Society of Cardiology, in cui gli esperti hanno evidenziato anche che lo smog comincia a provocare disturbi di salute già durante l’infanzia, a maggior ragione se si considera che in passeggini e carrozzine spesso i bambini sono direttamente a contatto anche con gli scarichi dei veicoli.
Come difendersi dalle Pm10?
Per contrastare gli effetti negativi dello smog sulla salute, specie di cuore e polmoni, possiamo seguire il decalogo antismog dell’Istituto Superiore di Sanità, e aiutare il nostro corpo a reagire anche attraverso un’alimentazione ricca di flavonoidi.
I flavonoidi sono composti chimici naturali dalla spiccata proprietà antiossidante che, tra l’altro, assicura il corretto funzionamento di fegato, sistema immunitario e capillari, e previene alcune malattie come quelle cardiovascolari, tumorali e infiammatorie.
Frutta, verdura, vino e cioccolata sono alcuni degli alimenti con maggiore contenuto di flavonoidi e che non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola, specie ora che dobbiamo bisogno di protezione anche dagli effetti dell’inquinamento atmosferico.
Nel 2015, più decessi e pazienti con malattie cardiache
Nel 2015 in Italia ci sono stati 68.000 decessi in più rispetto al 2016, un dato che adesso si associa all’inquinamento e che invece, in maniera più realistica, ha diverse concause: il numero maggiore di morti c’è stato a gennaio, febbraio e luglio, periodi che corrispondono rispettivamente alla stagione invernale in cui si è registrato un drastico calo delle vaccinazioni, e all’ondata di caldo letale per molti anziani e malati cronici. Certo è noto il legame tra inquinamento e ictus, infarto e neoplasie, ed è vero anche che nelle maggiori città con persistente inquinamento si sono registrati più decessi per problemi cardiaci, ma è vero anche che l’inquinamento non può essere l’unica causa.