La domanda più ricorrente del mese di ottobre è ogni anno la stessa: cosa fare ad Halloween? In questo articolo non vi diamo informazioni sulle feste della notte delle streghe né vi aiutiamo a decidere come truccarsi ad Halloween, ma possiamo dare un suggerimento utile ai più timorosi: un travestimento aiuta a superare la paura delle maschere.
La fobia del mostro e del buio
Fino ai 3 anni di età la realtà si fonde con la fantasia, non c’è un confine netto tra i due mondi ed è così che il buio si anima di mostri inquietanti e travestirsi incute timore. Eppure un costume di Halloween, come uno di Carnevale, può aiutare a superare la paura delle maschere. Un controsenso? No, ecco Perché.
La maschera nasconde e rivela
Mentre cela il volto, la maschera permette di esprimere una parte nascosta di sé e di entrare in contatto con le proprie paure. La scelta stessa della maschera è indicativa di cosa si vorrebbe manifestare vestendo panni diversi dai soliti.
Il bambino che rifiuta il travestimento di Halloween come quello di Carnevale comunica una paura reale che dobbiamo recepire senza giudizio.
Come aiutare il bambino a superare la fobia delle maschere?
Una risposta efficace a questa domanda potrebbe essere coinvolgere il bambino nella scelta del travestimento e, ancora meglio, nella creazione della maschera.
Con la guida di un adulto, il bambino può costruire una maschera di Halloween e ottenere un duplice risultato:
- Oggettivare la fobia, dunque il mostro, riducendone la potenza.
- Esternare la paura modellandola su un gioco.
Molto più di un semplice rito della festa di Halloween, le maschere hanno un ruolo importante della psicoterapia: non sono uno strumento per nascondersi ma per apparire. Accade perché, annullando la propria identità, i travestimenti permettono di mostrare una parte di sé nascosta e sconveniente, e di farlo in un contesto giocoso, senza sensi di colpa né conseguenze sociali.
Halloween è un’ottima occasione di aiuto attraverso il gioco: il bambino costruisce una relazione con l’oggetto della sua paura, lo modella a suo piacimento e poi lo domina decidendo cosa farne, per esempio presta la maschera ad altre persone, la indossa o la distrugge. Ciascuno di questi gesti comunica uno stato d’animo e uno stadio della razionalizzazione della paura delle maschere.