Il termine osteofitosi indica la formazione di osteofiti, noti anche come speroni ossei, presenti in determinate patologie come l’artrosi nelle sue varie manifestazioni. L’osteofita è una nuova composizione ossea che si crea sulla parte dell’osso in cui c’è un’articolazione – ginocchio, anca, spalla, dita della mano, schiena – per supplire alla mancanza della sezione cartilaginea colpita da processi di erosione cronica.
Si parla di osteofitosi marginale se l’osteofita si forma sulla parte esterna dell’osso, e di osteofitosi centrale se si trova nella parte interna dell’articolazione.
Sintomi e cura dell’osteofitosi
La diagnosi di osteofitosi si effettua attraverso i raggi x e la risonanza magnetica nucleare. A volte gli osteofiti somigliano a piccole spine di rosa così evidenti da essere riconosciuti anche da un occhio poco esperto.
È difficile individuare i sintomi dell’osteofitosi perché nella maggior parte dei casi è un disturbo asintomatico e, come tale, se ne scopre la presenza per caso durante controlli di routine o per indagare la natura di altri disturbi articolari. In altri casi gli speroni ossei provocano dolori tanto intensi da impedire o limitare i movimenti dell’articolazione interessata.
Per la sua natura, il disturbo interessa gli anziani, gli sportivi agonisti e le persone con artrosi. Una volta iniziato, è pressoché impossibile arrestare il processo cronico di erosione cartilaginea e, di conseguenza, la formazione di osteofiti. L’unica cosa da fare è imparare a convivere con l’osteofitosi e ricorrere ad alcuni rimedi e terapie che il medico può indicare al paziente solo quando la malattia è dolorosa.
Il paracetamolo ha un’azione antidolorifica e si associa ai fans, farmaci antinfiammatori non steroidei, per placare l’infiammazione e ridurre il dolore. Se ciò non dovesse bastare, il medico prescrive una serie di iniezioni di corticosteroidi direttamente nell’articolazione con osteofita. Alla terapia farmacologica si affianca quella fisioterapica. Gli esercizi di allungamento muscolare e mobilità articolare aiutano a rafforzare le ossa e a migliorare il movimento delle articolazioni doloranti. Più delicata è la cura dell’osteofitosi alla colonna vertebrale: in tal caso, se i trattamenti precedenti non hanno sortito alcun beneficio, si ricorre alla rimozione chirurgica degli osteofiti dopo attenta valutazione medica.
Sono una sportiva a ottimi livelli da sempre, ho quasi 48 anni, sulla carta artrosi alla colonna e il primo osteofita ad una vertebra lombare che tende a crescere dentro. A quelli come me che vogliono continuare la loro attività serenamente non si deve dire di provarle tutte e intossicarsi di fans se fa male. Gli atleti è giusto convogliarli velocemente alla soluzione del problema A MONTE, e cioè togliendo direttamente l’osteofita dalla colonna se dà dei problemi.