A partire dal 25 ottobre sarà attiva una direttiva europea, la 2011/24, che stabilisce la possibilità di ricevere cure in tutti gli Stati dell’Europea. Nella direttiva sono previste tutte le possibilità di cura, eccetto la lunga degenza, le vaccinazioni e i trapianti d’organo.
Sottoporsi alle operazioni mediche e ricevere cure senza frontiere in Europa significa usufruire di vantaggi che, in alcuni casi, possono davvero fare la differenza per la vita dei pazienti. Per esempio: ricevere cure non disponibili nel Paese di residenza, essere vicini alla famiglia nel proprio Stato, avere la possibilità di scegliere dove curarsi e con la migliore delle terapie possibile.
Altri vantaggi riguardano le spese: viaggio, alloggio, presidi medici, farmaci, visite specialistiche sono tutte a carico del sistema sanitario del Paese di residenza, in base al budget stabilito per evitare spreco di denaro. Se, però, il paziente sceglie le cure di una struttura privata invece che pubblica, il suo Paese d’origine non rimborserà alcuna spesa.
Con le cure senza frontiere in Europa, il cittadino – paziente può contare sulla stessa riservatezza che tutela la sua privacy nel Paese di provenienza. Un ultimo cenno riguarda le autorizzazioni alle cure: il paziente non ha bisogno di ricevere dal proprio medico curante alcuna autorizzazione alla cura in un altro Stato, fatta eccezione per l’uso di apparecchiature particolari o costose. In caso di malattie rare, dolore cronico o patologie in stadio avanzato che spesso necessitano di terapie particolari, l’autorizzazione spetta al medico curante in base alla disponibilità economica.
Curarsi senza frontiere in Europa è possibile anche grazie all’assistenza telematica. In qualsiasi momento, infatti, Paese di provenienza e Paese scelto per le cure sono in contatto telematicamente.