Raymond Flynn è un paziente inglese di 80 anni che, dopo anni di cecità causata dalla degenerazione maculare senile, è tornato a vedere grazie all’occhio bionico, un sofisticato dispositivo medico impiantato nel Sign Flynn dal chirurgo Dott. Paulo Stanga del Royal Eye Hospital di Manchester.
La degenerazione maculare senile è una patologia per la quale, a oggi, non esiste una cura farmacologica, tanto che i medicinali normalmente usati per altri importanti disturbi della vista risultano inefficaci per questa malattia. L’impianto dell’occhio bionico è stata l’unica soluzione che ha permesso al Signor Flynn di tornare a vedere i contorni di oggetti e persone e, pian piano, questi assumeranno una forma più completa e nitida.
Come funziona l’occhio bionico? Il paziente indossa un paio di occhiali speciali perché provvisti di una microtelecamera che riprende la realtà circostante e invia le immagini video ad Argus II, l’occhio bionico. Argus II riceve le immagini in forma di impulsi elettrici trasmessi wireless agli elettrodi presenti sulla superficie della retina: gli impulsi elettrici stimolano le cellule della retina ancora attive, al contrario della maggior parte spenta dalla degenerazione maculare senile. Gli impulsi elettrici sono infine percepiti dal cervello in forma di luce a cui il paziente impara a dare un significato grazie alla riabilitazione visiva.
L’80enne Raymond Flynn ha subito l’intervento il 16 giugno ma Argus II è stato reso attivo il primo luglio, lo stesso giorno in cui i medici hanno effettuato i primi test per valutare l’effettiva efficacia dell’impianto.
L’intervento chirurgico eseguito dal Dott. Stanga rientra nella sperimentazione inglese che mira a verificare la capacità dell’occhio bionico di ridare la vista ai pazienti con totale perdita della visione a causa della degenerazione maculare senile.
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