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Diagnosi precoce dell’autismo: obiettivo possibile

Diagnosi precoce dell'autismo - iStockPhoto.com
Diagnosi precoce dell'autismo






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I bambini con alta probabilità di Disturbi del comportamento autistico già dai primi mesi di vita piangono e si muovono in modo diverso rispetto ai bambini che non sono esposti a questo rischio.

 

È quanto rivelano i primi risultati di uno studio coordinato dall’Istituto superiore della sanità (Iss) in collaborazione con la Fondazione “I bambini delle fate” che ha stanziato 100mila euro per contribuire alla ricerca condotta dal Nida, Network italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico, gestito dall’Iss.

 

I ricercatori hanno monitorato 100 neonati – 50 ritenuti a rischio perché con un fratello o una sorella con autismo, e neonati non a rischio – sulla base di tre parametri: pianto, movimento spontaneo e risposta agli stimoli esterni.
I genitori hanno collaborato alla ricerca registrando sia il pianto che i movimenti dei bambini e, dopo aver isolato le frequenze audio e confrontato le discrepanze, gli esperti dell’Iss sono riusciti a evidenziare alcune impercettibili differenze che individuano, in nuce, i disturbi dello spettro autistico.

 

È un risultato che lascia intravvedere concrete possibilità di diagnosticare in tempi precoci l’autismo, una malattia con cause ancora sconosciute, una prospettiva che migliorerebbe la vita sia dei bambini che dei suoi familiari.
L’obiettivo dell’Iss è di analizzare altri marcatori biologici, come per esempio il DNA presente nella saliva e nell’urina, per poi definire un protocollo internazionale di terapia e diagnosi precoce.

 

Maria Luisa Scattoni, ricercatrice del dipartimento di biologia cellulare e neuroscienze dell’Iss, ha dichiarato l’intento di questo studio:
“Vogliamo cambiare la qualità di vita di bimbi e genitori. Ci sarà un protocollo internazionale. Cerchiamo poi marcatori biologici attraverso il prelievo e l’esame genetico su saliva e urina. I genitori stanno collaborando filmando il movimento dei lattanti. Fino alla nona settimana i bebè si stiracchiano, poi cominciano a sgambettare. Già a 10 mesi si possono intravvedere alterazioni motorie che preludono a un neuro sviluppo anomalo.”
 

La diagnosi precoce dell’autismo e gli ulteriori sviluppi di questa ricerca si aggiungono al crescente interesse che le Istituzioni stanno dimostrando nei confronti dei disturbi del comportamento dello spettro autistico: ricordiamo il disegno di legge approvato dalla Commissione di Igiene e Sanità del Senato per la tutela delle persone autistiche.


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