La FOMO – Fear Of Missing Out – di cui si parlava qualche anno fa a proposito della difficoltà di allontanarsi dai social network per paura di essere esclusi da eventi e aggiornamenti vari, si è evoluta in una vera e propria dipendenza dal web.
A casa, a scuola, in attesa del bus, al parco, persino in bagno: non c’è momento della giornata in cui non sia possibile essere connessi a un dispositivo elettronico per navigare in rete. Dalla necessità di informazione e aggregazione sui social alla dipendenza patologica con molteplici ripercussioni sulla salute generale il passo è molto breve. A esserne colpiti sono soprattutto ragazzi di età scolare, e spesso gli stessi genitori non sono in grado di riconoscere i segnali della dipendenza dal web e intervenire subito.
Negli Stati Uniti questo disturbo è da tempo curato in Ospedale, in Italia si comincia a adesso. A fare i primi passi è il Policlinico Gemelli di Roma che ha inaugurato un dipartimento pediatrico interdisciplinare per guarire o mettere in guardia i più giovani e i loro genitori dalla dipendenza dal web, un disturbo clinico che ha sempre più i connotati di una psicopatologia.
Come si manifesta la dipendenza dal web?
Isolamento, attacchi di rabbia, nervosismo, disturbo del sonno e dell’alimentazione, mal di testa, senso di stanchezza e spossatezza, mancanza di concentrazione. Sono solo alcuni dei sintomi della dipendenza dal web riscontrati nei ragazzi che trascorrono anche più di 6 ore al giorno in rete.
Di fronte a una tale situazione, i genitori non sanno come comportanti e, anzi, in modo inconsapevole spesso alimentano la dipendenza: per esempio regalando tablet e smartphone in tenera età e usando i dispositivi elettronici per intrattenere i figli mentre si è alle prese con altro.
La dipendenza dal web è una psicopatologia che dev’essere affrontata sia dai ragazzi che ne soffrono sia dai genitori disorientati dal disturbo dei propri figli. Il progetto è gestito e seguito da un’équipe medica di pediatri, psicoterapeutici e neuropsichiatri. L’obiettivo della struttura sanitaria è favorire un lavoro medico interdisciplinare per far emergere gli elementi psicologici legati alla dipendenza ma anche le ripercussioni a livello fisico e cognitivo. Il dipartimento pediatrico interdisciplinare è stato realizzato in collaborazione con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’università Cattolica del Sacro Cuore, primo caso in Italia di approccio integrato alle “dipendenze da connessione” dei più giovani, e a capo della struttura c’è il Dott. Eugenio Mercuri, direttore dell’istituto di Psichiatria e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.