Si chiama “sindrome di Hikikomori”, letteralmente isolarsi, stare in disparte, ed è l’effetto più eclatante della dipendenza dal web di cui soffrono circa 240mila italiani under 16.
A lanciare l’allarme è la FNOMCEO, la Federazione italiana dell’ordine dei medici, che denuncia un problema sociale sottaciuto e ignorato anche dal personale medico.
Il web è un’insostituibile fonte di notizie, nozioni, informazioni, studio, ricerca, e se da un lato è un bene che tutti siano più o meno in grado di accedere a internet, dall’altra è un male che circa 240mila italiani under 16 ne siano dipendenti.
L’opinione della FNOMCEO è che troppo spesso la dipendenza dal web viene facilmente confusa con altre patologie come autismo, fobia sociale, estrema chiusura, in realtà per capire che si tratta di sindrome di Hikikomori basta considerare quante ore l’adolescente trascorre davanti al pc: se la risposta è dalle 10 alle 12 ore, allora siamo di fronte a una dipendenza dal web.
I genitori possono svolgere un ruolo importante nel monitorare la vita sociale dei propri figli, distogliere la loro attenzione dal pc e, se necessario, rivolgersi a un esperto psicologo per aiutarli a superare la dipendenza dal web.
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Dott. Michele Bolognino
Centro Psicologia e Cambiamento
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