Domenica 2 aprile ricorre la Giornata mondiale della consapevolezza dei disturbi dello spettro autistico: a che punto siamo con la ricerca e il sostegno dei pazienti autistici.
Nell’immaginario comune, le persone autistiche manifestano comportamenti e caratteristiche sempre uguali e proprio per questo riconducibili all’autismo. In realtà gli elementi che determinano la diagnosi autistica sono diversi e per questo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali parla più correttamente di disturbi dello spettro autistico: un insieme di patologie accumunate dall’alterazione della comunicazione e dell’interazione sociale e dalla presenza di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
L’autismo in Italia
A febbraio 2016 il Ministero della Salute ha avviato un Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico. Dai dati preliminari emerge che 1 bambino su 120 ha un disturbo dello spettro autistico, dalle forme più lievi a quelle più gravi. Un numero importante che si può spiegare con la capacità di intercettare la patologia in tempi precoci e con una maggiore sensibilizzazione al tema.
Oggi, il medico di base e il pediatra riconoscono i sintomi precoci dei disturbi autistici e invitano i genitori a rivolgersi a uno specialista in neuropsichiatria infantile per indagare e intervenire in modo adeguato.
Nel 2015 la Commissione di Igiene e Sanità del Senato ha approvato il disegno di legge volto alla tutela e al sostegno delle persone affette da disturbi dello spettro autistico. A questo si affianca l’inserimento dell’autismo nei nuovi LEA. Si tratta di una novità importante per i caregiver famigliari perché significa che possono essere rimborsate tutte le visite specialistiche e le terapie. Una particolare attenzione è volta all’uso di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche, e a coinvolgere la persona autistica e i suoi parenti nella vita sociale per contrastare l’isolamento che spesso accompagna questa malattia.
A che punto è la ricerca scientifica
Dal punto di vista scientifico, i disturbi dello spettro autistico sono in gran parte un mistero. La difficoltà nel definire cause certe e terapie efficaci è nella complessità di identificare gruppi di pazienti con marcatori biologici condivisi così da ridurre la variabilità delle componenti e risalire alle cause comuni della malattia tra persone molto simili.
Riconoscere cause comuni dalla malattia significa cominciare a capire meglio i meccanismi del suo sviluppo e formulare farmaci e terapie efficaci su un numero maggiore di persone.