Scalare la marcia. È questa la traduzione letterale di downshifting, una filosofia di vita sempre più apprezzata da manager e responsabili aziendali oltre che dai dipendenti.
Fuori dalla metafora automobilistica, scalare la marcia significa rallentare i ritmi e gli impegni quotidiani per ridurre la pressione dell’ansia da prestazione e assicurare una resa migliore, sia nel raggiungimento degli obiettivi professionali sia nella qualità della propria vita.
Il downshifting è una scelta consapevole non facile da concretizzare, perché decidere di lavorare meno significa accettare di ricevere una retribuzione minore rispetto al passato. Una rinuncia che, d’altra parte, assicura la possibilità di godere appieno del maggior tempo libero per seguire i propri bisogni e dedicarsi a sé e alla famiglia. Rallentare significa anche prendere l’abitudine di spegnere per un po’ il cellulare, staccare il wi-fi per godersi delle ore libere dal controllo compulsivo dei social network e della casella e-mail.
È una piccola rivoluzione che può cambiare radicalmente la qualità della vita ma prima di seguirla, soprattutto se ci sono dei bambini, è necessario essere certi di avere a disposizione dei risparmi tali da poter far fronte alle spese impreviste. Per questo, il downshifting è il punto di arrivo di un percorso consapevole verso il raggiungimento di un giusto e salutare equilibrio tra lavoro e vita privata.
Nel frattempo, si può rendere il lavoro più piacevole e molto meno stressante in modo semplice ed economico: ascoltando i suoni della natura, in modo particolare lo scroscio dell’acqua e il lieve rumore di un ruscello. Stando ai risultati di un esperimento americano, i suoni naturali favoriscono la concentrazione del lavoratore e, di conseguenza, migliorano la qualità dei risultati professionali.