L’educazione alimentare passa dal menu della mensa scolastica. In età scolare, infatti, si fissano quei comportamenti alimentari che il bambino, crescendo, tenderà a seguire come abitudini a tavola. Una verità tanto scontata quanto sottovalutata, se si pensa che tra impegni lavorativi dei genitori e quelli scolastici e ricreativi, il bambino mangia spesso fuori casa. Cosa dovrebbe mangiare per crescere in buona salute? Come controllare cosa mangia nostro figlio?
Varietà, equilibrio e completezza sono le parole d’ordine del menu perfetto in età infantile e scolare. I nutrizionisti raccomandano di variare quanto più possibile l’alimentazione dei bambini: mettere insieme a tavola patate, pasta e pane è sbagliato perché sono cibi tanto simili dal punto di vista nutrizionale da poter essere mangiati l’uno in alternativa all’altro. È bene, invece, proporre un primo piatto semplice a pranzo, per esempio pasta con il pomodoro, e un passato di verdure la sera o un piatto di pasta con brodo. L’equilibrio è assicurato dalla costante alternanza di alimenti – carne, pesce, verdura cruda e cotta, pasta asciutta o in brodo, frutta fresca e di stagione – che, al tempo stesso, garantisce il completo apporto di tutti gli elementi nutritivi necessari in ogni fase della crescita.
Altro fattore importante per una buona educazione alimentare è rispettare i cinque pasti della giornata: colazione, merenda, pranzo, merenda e cena. Gli errori più frequenti sono saltare la colazione o mangiare cibi che non assicurano l’energia che serve ad affrontare la giornata, e scegliere una merenda troppo ricca di grassi e zuccheri raffinati. Queste mancanze creano uno squilibrio nutritivo che potrebbe costituire la base per lo sviluppo di disturbi quali l’obesità infantile e il sovrappeso, complici anche le numerose attività sedentarie proposte ai bambini a discapito di movimento e sport all’aria aperta.
Il menu scolastico è definito in modo da rispondere alle esigenze dei bambini di ogni età scolare, dall’asilo alle scuole medie, ma deve anche essere formulato in base alle necessità del singolo. Pensiamo, per esempio, ai menu speciali per i bambini con allergie alimentari, o a quelli per bambini che, per volontà dei genitori, seguono un’alimentazione vegetariana o vegana, e ancora agli studenti di religioni che prevedono l’esclusione di determinati alimenti.
Definire un menu scolastico è un compito molto delicato anche perché cruciale per il corretto sviluppo del bambino. Non stupisce, dunque, che il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin abbia disposto dei controlli a campione da parte dei Nas con l’obiettivo di controllare la correttezza dei menu distribuiti nelle mense scolastiche italiane. La decisione è scaturita in seguito a numerose segnalazioni da parte dei genitori per cibo non idoneo ai bambini o per porzioni troppo scarse o abbondanti. Il Ministro Lorenzin sottolinea: “Il controllo sarà fatto trimestralmente, come già fatto con la nostra task force nelle residenze per le persone anziane e sui disabili e anche in altre occasioni”. Ci interessa andare a fondo per capire se esiste veramente un problema – ha concluso il Ministro della Salute – e che tipo di problema è”.
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