La notizia è di quelle scioccanti, è proprio il caso di dirlo: l’elettroshock potrebbe aiutare i fumatori a smettere di fumare. La proposta arriva in seguito a uno studio Canadese basato sull’osservazione delle reazioni cerebrali di 10 fumatori messi difronte a una sigaretta.
I ricercatori della McGill University hanno scoperto una correlazione tra due aree del cervello che svolgerebbero un ruolo fondamentale del desiderio e nella voglia irrefrenabile di fumare: la corteccia prefrontale, sede dell’autocontrollo e delle decisioni, si attiva alla vista di una sigaretta, mentre la corteccia orbitofrontale si accende quando la sigaretta è immediatamente disponibile e la voglia diventa desiderio incontrollabile.
Il risultato dello studio ha fatto supporre l’uso dell’elettrostimolazione transcranica per lo spegnimento delle aree coinvolte nel processo di dipendenza dal fumo o dalle droghe.
Finora cerotti alla nicotina, chewingum anti fumo e la tanto discussa sigaretta elettronica sembrano essere semplici palliativi che attenuano il tabagismo senza risolverlo, mentre l’elettroshock potrebbe davvero far smettere di fumare.
La proposta suona alquanto pericolosa eppure, sottolinea il Dott. Strafella membro italiano del team di ricerca, l’elettroshock transcranico è già usato con successo per la cura di alcune patologie psichiche, dunque non sarebbe un metodo così tanto assurdo per dire addio al tabagismo.