Da settembre in quattro regioni pilota sarà possibile eseguire alcuni esami specialistici dal medico di famiglia, con risparmio economico e meno stress per il paziente cronico.
Si chiama InNov@Fimmg ma è già stato ribattezzato analisi a km zero. È il progetto di Fimmg – Federazione italiana dei medici di medicina generale – promosso per evitare numerosi spostamenti ai pazienti cronici da uno specialista all’altro e contenere la spesa di circa 3 miliardi all’anno.
Gestire le malattie croniche
In Toscana, Marche, Puglia e Umbria, a partire da settembre sarà possibile recarsi presso lo studio del medico di famiglia per eseguire la spirometria, l’elettrocardiogramma, il controllo della glicemia, il monitoraggio della pressione e altri esami necessari a osservare l’andamento di vari valori nei pazienti con malattie croniche come le broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) e le malattie cardiovascolari e metaboliche.
Le broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco), in particolare, sono le malattie verso cui si porrà maggiore attenzione perché riguardano l’80% della popolazione e sono in crescita.
Eseguire questi esami dal medico di famiglia non significa annullare il lavoro dei medici specializzati nelle diverse branche, ma dare al paziente la possibilità di fare analisi di routine, per la sua malattia, con un notevole risparmio di denaro e limitando lo stress di dover prenotare e recarsi per ogni esame in una struttura diversa.
Il segretario nazionale della Fimmg Giacomo Milillo afferma, infatti, che l’obiettivo di InNov@Fimmg è un approccio primario alla cura, non vogliamo né dobbiamo sostituirci agli specialisti. I medici aggregati in studi professionali dotati di personale appositamente formato mediante un percorso condiviso con le società scientifiche, saranno in grado di fornire servizi avanzati sul territorio senza oneri aggiuntivi.
Nello specifico, l’iniziativa prevede la riorganizzazione degli studi di medicina di famiglia in Unità Professionali di Medicina Generale, una strutturazione molto simile al progetto di accorpamento degli studi medici ipotizzato nei mesi scorsi e per il quale i medici di famiglia hanno minacciato uno sciopero che, in realtà, non si è concretizzato.
Fonte Adnkronos