A Expo delle idee si sono riuniti 42 tavoli tematici per definire la Carta di Milano. Tra i risultati è emersa la necessità di riconoscere un legame tra l’educazione alimentare e il benessere psicologico, entrambe alla base di una vita sana.
Gli incontri di Expo 2015 sono cominciati lo scorso 7 febbraio con Expo delle idee verso la Carta di Milano. 42 tavoli tematici presieduti da esponenti delle Istituzioni ed esperti per fissare le priorità legate al tema dell’esposizione universale: Nutrire il pianeta, energia per la vita.
L’obiettivo è realizzare la Carta di Milano, l’atto d’impegno che l’Italia proporrà al mondo grazie a Expo Milano 2015 e che potrà essere sottoscritta da cittadini, istituzioni, imprese e associazioni. Un’occasione unica per partecipare e definire insieme gli impegni che l’Italia si assume e che verranno comunicati al segretario generale dell’Onu durante la sua visita a Milano il prossimo 16 ottobre.
Fame e obesità: due facce dell’alimentazione globale
La fame e l’obesità sono tra i temi portanti dell’Expo 2015: da una parte il dovere di salvaguardare i terreni e le coltivazioni per una corretta gestione delle risorse e un’equa distribuzione del cibo; dall’altra l’urgenza di frenare l’aumento del sovrappeso e dell’obesità infantile e non. Secondo i dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi, in Italia il 32% degli adulti è in sovrappeso e l’11% è obeso: oltre quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. Nel 2012, più di 40 milioni di bambini sotto i 5 anni erano in sovrappeso oppure obesi.
Dal tavolo tematico Mondo obeso e malnutrito: salute, malattie e disturbi alimentari presieduto dal Dietologo Dott. Giorgio Calabrese è emerso un concetto spesso sottovalutato: il comportamento alimentare è intimamente connesso alla sfera psicologica, per contrastare l’obesità bisogna ricorrere anche al supporto psicologico. D’altra parte i centri di regolazione della fame e sazietà presenti nelle strutture cerebrali che coinvolgono l’amigdala e il sistema limbico sono gli stessi deputati alla regolazione delle emozioni.
La cultura del cibo è centrale nella vita degli italiani che ricercano l’eccellenza gastronomica anche per avere una gratificazione e un piacere psicologici. Queste considerazioni portano alla conclusione che un programma di educazione alimentare da solo non basta a imparare come mangiare bene.
Al tavolo tematico, accanto al Dott. Calabrese c’erano la psicologa psicoterapeuta Dott.ssa Isabel Fernandez, Presidente dell’associazione EMDR Italia e EMDR Europa, e il Presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia Riccardo Bettiga. L’incontro tra questi esponenti della comunità degli psicologi e degli esperti in alimentazione ha riconosciuto un legame inscindibile tra benessere psicologico e buona alimentazione, un binomio in cui è impossibile separare la sfera psicologica dalle abitudini alimentari e i disturbi come l’obesità.
Carta di Milano, una proposta contro l’obesità
A partire da questa analisi nasce la proposta per la Carta di Milano: delineare un lavoro prospettico che dall’infanzia fino all’età adulta sia capace di guidare la persona verso uno sviluppo armonioso della sfera psicologica e delle scelte alimentari.L’interazione tra le Istituzioni, la scuola e i medici psicologi e dietologici permetterà di:
- Utilizzare la competenza psicologica nel trattare l’obesità in una prospettiva evolutiva il comportamento alimentare;
- Studiare e monitorare lo sviluppo dell’immagine corporea e delle preoccupazioni riguardanti forma e peso;
- Identificare e intervenire sui disturbi alimentari già in età infantile.
L’obesità è una malattia complessa che ha origini psicologiche oltre che alimentari, dunque l’attuazione del programma abbozzato per la Carta di Milano sarebbe un aiuto concreto verso la risoluzione del problema.
Info e approfondimenti: Expo