Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle terapie termali, e oggi parliamo della fangoterapia.
Cos’è la fangoterapia? È un trattamento termale basato sull’utilizzo di un composto fatto di una parte solida e argillosa e di una liquida, che può essere costituita da acqua termale oppure marina.
I fanghi non sono tutti uguali: in base alla loro azione terapeutica, si dividono in stimolanti, sedativi, risolventi, ricostituenti.
Cosa si svolge la fangoterapia? Il trattamento termale si compone di quattro passaggi:
1- Impacchi – Il composto prima descritto viene portato a una temperatura di circa 47° e steso su tutto il corpo, in genere a eccezione di testa, torace e genitali, con uno spessore di 5-10cm. La posologia può variare in base alle prescrizioni mediche, ma in genere non supera i 20 minuti.
2 – Doccia e bagno termale – Dopo l’impacco, la fangoterapia prosegue con una doccia termale a cui segue un bagno termale di circa 15 minuti, da qui la possibilità di chiamare questo trattamento anche balneofangoterapia.
3 – Azione sudorale – Terminato il bagno, il paziente viene avvolto da biancheria calda e coperto ulteriormente per favorire la sudorazione.
4- Massaggio tonificante – Infine, l’operatore termale effettua un massaggio per rilassare i nervi e tonificare la muscolatura.
Effetti. Questo trattamento termale è indicato in caso di artrosi, osteoporosi, disturbi artroreumatici infiammatori e degenerativi.
Controindicazioni. Essendo un trattamento naturale, la fangoterapia non ha gravi controindicazioni, ma bisogna evitarla in caso di cardiopatia, epilessia, tromboflebite, insufficienza respiratoria, gravi nefropatie croniche e gravidanza.
È il medico curante a prescrivere il trattamento, e ogni struttura ha i suoi medici termali: una volta lì, il vostro unico pensiero sarà rilassarsi.
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