I ricercatori della Clinica Ospedaliera della Seconda Università di Napoli sono riusciti a fotografare il mal di testa e a distinguere l’emicrania con aura dall’aura senza emicrania. Un risultato tanto sorprendente da aver guadagnato la copertina di Cephalalgia, la rivista scientifica internazionale specializzata nella malattia emicranica.
Da dove nasce l’aura dell’emicrania? La causa è dovuta all’iperattività dei neuroni che, prima del vero e proprio attacco emicranico, si manifesta con un alone scuro in espansione o con scintillii di luce. L’iperattività dei neuroni lascia traccia del suo passaggio attraverso una sorta d’impronta presente nelle persone che soffrono di questo disturbo. Grazie all’orma dell’aura, i ricercatori napoletani hanno dimostrato due caratteristiche della malattia:
- L’emicrania con aura e l’aura senza emicrania coinvolgono la corteccia visiva;
2. L’iperattività dei neuroni è memorizzata nel cervello dei pazienti.
A cosa servono gli esiti della ricerca? Alessandro Tessitore, coordinatore del team di ricerca dell’Università partenopea, afferma che la possibilità di individuare l’impronta lasciata dall’aura dell’emicrania rappresenta un beneficio per tutti i pazienti colpiti da questo disturbo. Grazie alla risonanza magnetica, infatti, si potrà riconoscere in tempi brevi l’emicrania con o senza aura, oltre che l’aura senza emicrania, e definire la terapia più adatta alla persona. Finora, chi soffre di emicrania si è rivolto a diversi medici specialisti per trovare una causa e una cura al proprio malessere, con grande dispendio di tempo e denaro.
L’emicrania è una malattia invalidante tra le più diffuse in Italia, una patologia di difficile diagnosi ma da oggi più facile da riconoscere e curare.