Con l’espressione Fever of unknown origin (FUO) si fa riferimento alla febbre di cui spesso soffrono i bambini fino ai 3-5 anni e a cui è difficile attribuire una causa certa.
Nei primi mesi e anni di vita, la febbre è una condizione frequente perché in pediatria si associa alla comparsa di malattie infettive ed esantematiche. In 1 caso su 5 non è così: il medico non riconosce una motivazione oggettiva all’aumento di temperatura corporea nei bambini.
Il modo migliore per intervenire è indagare in tempi brevi l’origine e la natura della febbre nei bambini. Per rispondere a tale esigenza, presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano è nato un centro dedicato alla FUO e diretto dalla Dott.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura dell’Ospedale.
Quando la febbre deve destare preoccupazione? I sintomi che è necessario esaminare sono la frequenza della FUO e lo stato di salute del bambino tra un episodio febbrile e l’altro. Specie se si ripresenta periodicamente, la febbre misteriosa nei bambini potrebbe essere la prima manifestazione di malattie rare di cui si sa ancora poco. Una di queste è la malattia di Kawasawi che provoca un’acuta infiammazione dei piccoli e grandi vasi sanguigni di tutto l’organismo.
La diagnosi tempestiva dà al bambino anche il vantaggio di non ricevere cure farmacologiche inutili e inefficaci, un comportamento di prassi nei casi di FUO, come afferma la Dott.ssa Esposito:
“Una tempestiva diagnosi dei casi di Fuo è fondamentale per individuare la terapia più adeguata ed evitare ciò che era la regola fino a un decennio fa, quando un piccolo paziente veniva sottoposto a una lunga serie di esami e immediatamente trattato con antibiotici, con il risultato di un iter diagnostico-terapeutico complesso e pesante per bambini e genitori”.
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