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Giornata mondiale contro l’epatite: sconfiggerla entro il 2030

Giornata mondiale epatite 2016
Giornata mondiale epatite 2016 - iStockphoto.com






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400 milioni di persone solo in Europa hanno l’epatite virale, 1 persona su 20 sa di essere malata, ogni anno muoiono circa 1,5 milioni di pazienti. I numeri dell’epatite A, B, C, D ed E sono impressionanti, maggiori anche dell’HIV la cui paura continua ad aleggiare dalla pandemia degli anni ’80. Eppure, l’epatite virale è una malattia sottovalutata.

Lo ribadisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che in occasione della Giornata Mondiale contro l’epatite 2016 – World Hepatitis Day – richiama l’attenzione dei governi per affrontare di petto la malattia con test di prevenzione, vaccini e cure tempestive.

 

Epatite virale: come si contrae e previene

L’epatite è asintomatica fino a quando diventa grave. Solo allora si manifesta con sintomi evidenti su cui è troppo tardi intervenire. La soluzione è facilitare l’accesso ai test per l’epatite virale, fare il vaccino per l’epatite A e B che protegge anche dall’epatite D, e adottare stili di vita tali da evitare l’epatite C ed E.

 

L’epatite A si contrae per via oro-fecale, bevendo acqua contaminata, mangiando con le mani sporche o ingerendo cibo crudo o cotto male, come i frutti di mare. Esiste il vaccino contro l’epatite A.

 

L’epatite B si trasmette con l’uso di aghi contaminati, esponendosi al contatto con sangue infetto, attraverso pratiche sessuali non protette e da madre infetta a figlio. Esiste il vaccino contro l’epatite B.

 

L’epatite C si contrae usando strumenti non sterilizzati (per esempio quelli per manicure e pedicure), scambiandosi siringhe con ago contaminato e, in rari casi, da madre malata a figlio. Non esiste il vaccino per l’epatite C ma ci sono efficaci farmaci antivirali ad azione diretta.

 

L’epatite D ha le stesse vie di trasmissione dell’epatite B e il vaccino per l’epatite B protegge anche dall’epatite D.

 

L’epatite E si trasmette con l’acqua contaminata, e il vaccino esistente è per ora sviluppato e autorizzato solo in Cina.

 

L’obiettivo dell’OMS è ridurre del 90% le nuove infezioni e del 65% entro il 2030 il numero di decessi dovuti all’epatite virale. Un obiettivo ambizioso se si pensa che oggi, solo in Europa, i morti per il virus dell’epatite superano quelli per HIV.

 

La gravità della situazione e l’urgenza di politiche sanitarie contro il dilagare della malattia sono riassunte nel seguente video realizzato dall’OMS per sensibilizzare i Paesi e spingerli a un’azione più decisa contro l’epatite virale.

 


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