Il 18 marzo è la Giornata mondiale del sonno 2016 promossa dalla World Association of Sleep Medicine (WASM) per richiamare l’attenzione sulla centralità che ha il buon sonno sulla qualità della vita.
Il 45% della popolazione mondiale convive con i disturbi del sonno, 12 milioni di italiani riposano male e 4 milioni hanno insonnia cronica: un quadro preoccupante se si pensa che dormire un bisogno primario dell’uomo, come mangiare e respirare, e che dormire male o non dormire affatto pone le condizioni per sviluppare disturbi di salute e malattie psico-fisiche.
Chi ha sperimentato un cattivo sonno, fosse anche per una sola notte, sa bene quanto sia complicato affrontare la successiva giornata di impegni, e quanto spesso la sonnolenza possa creare situazioni di pericolo. Non a caso, qualche mese fa l’Italia ha accolto la direttiva Europea secondo la quale chi soffre di apnee ostruttive del sonno deve sottoporsi e superare specifici test medici per rinnovare la patente di guida che, altrimenti, sarà negata.
Tra i milioni di persone che nel mondo soffrono di disturbi cronici del sonno, solo una minima percentuale è consapevole della gravità del problema e delle pericolose conseguenze, e sono in pochi a richiedere l’aiuto di personale medico specializzato.
Il sonno è rigenerante e sano quando è continuo, ininterrotto, profondo e di lunghezza adeguata, e oltre a un aiuto specialistico in presenza di disturbi del sonno,, per dormire bene è necessario seguire alcune abitudini: andare a letto sempre alla stessa ora, anche nel week end e durante le ferie, restare a letto il tempo adeguato per il riposo, arieggiare la stanza in modo che non sia né troppo umida né troppo fredda, evitare di consultare tablet, pc, smartphone e di fare attività fisica prima di dormire, non bere sostanze eccitanti e caffeina in serata.
Consulta il sito del world sleep day per saperne di più.