Passiamo un terzo della nostra vita a dormire e non perché siamo tutti pigri ma perché è un’attività vitale come bere, mangiare e respirare. Come accade da 10 anni a questa parte, la Giornata del sonno ricorre oggi, 17 marzo 2017, a pochi giorni dall’arrivo ufficiale della primavera, stagione simbolo della sonnolenza.
A cosa serve dormire? La risposta più semplice e sintetica è che dormiamo per dare riposo a tutto l’organismo e permettere al cervello di fissare le nozioni importanti acquisite durante la giornata e cancellare quelle superflue. In realtà l’importanza del sonno è tale da richiedere argomentazioni molto più dettagliate per spiegare la complessità di un’attività così scontata da sottovalutare i rischi dovuti a un riposo a intermittenza o del tutto assente.
I disturbi del sonno nel mondo e in Italia
La World Sleep Society stima che il 45% della popolazione mondiale convive con i disturbi del sonno, in Italia sono circa 12 milioni le persone che dormono male e 4 milioni coloro che soffrono di insonnia.
Numeri importanti che non trovano riscontro nelle consulenze mediche richieste per il trattamento del cattivo riposo. Accade perché si tende a giustificare la nottata in bianco, il riposo a intermittenza e altri disturbi del sonno con lo stress periodico o fattori esterni che condizionano il dormire. Questa è solo una delle cause che possono compromettere la qualità del sonno: alle ragioni esterne, si sommano quelle personali date dal proprio stato di salute.
Prevenire la Sindrome da apnea ostruttiva nel sonno: iniziativa dell’Andi
L’Associazione italiana di medicina del sonno sottolinea che il cattivo riposo può essere la spia di patologie anche importanti come, per esempio, la Sindrome da apnea ostruttiva nel sonno (Osas) di cui spesso si è inconsapevoli.
A tal proposito, segnaliamo l’iniziativa promossa dall’Andi – Associazione nazionale dentisti italiani – che nella Giornata del sonno sottopone ai pazienti un questionario seguito da una visita approfondita in caso di risposte sentinella di un problema. Con l’osservazione della conformazione di bocca e denti l’odontoiatra è in grado di capire se il paziente soffre di Osas, ma è solo uno degli specialisti che accertano la presenza del disturbo. La diagnosi di Sindrome da apnea ostruttiva nel sonno richiede un approccio multidisciplinare da parte di otorinolaringoiatra, neurologo, pneumologo, cardiologo.
I sintomi dei disturbi del sonno sono scarsa attenzione, difficoltà a concentrarsi, sonnolenza, irritabilità, tutti elementi che compromettono la qualità della vita fino a determinare infarto, cardiopatie, ipertensione.
Cosa fare per dormire bene
Una nota positiva arriva dal considerare che, contrariamente a quanto si creda, la qualità del sonno migliora all’aumentare dell’età. Nel frattempo, si possono seguire alcuni consigli per rendere il dormire bene una buona abitudine: cenare leggero ed entro 3 ore prima di andare a letto; non bere alcolici né fumare prima di coricarsi; alzarsi e andare a dormire sempre alla stessa ora; assicurarsi che la camera da letto abbia una temperatura tra i 19 e i 25 gradi, sia buia, silenziosa e ben arieggiata durante il giorno; dedicarsi a un’attività piacevole come leggere e bere una tisana rilassante e spegnere tv, smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici che eccitano il cervello tenendolo in uno stato di veglia e abbassano il livello di melatonina, l’ormone che regola il sonno.
In assenza di patologie e ragioni oggettive, i disturbi del sonno nei bambini sono normali: rappresentano una fase di passaggio della crescita e della progressiva autonomia dai genitori che inconsciamente spaventa i più piccoli e può manifestarsi con risvegli notturni e incubi.