I fumatori devono fare i conti con sanzioni e obblighi sempre più aspri e severi eppure, stando all’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, non diminuisce il numero di persone che si concede più di una sigaretta al giorno, per essere precisi, una media di 13.
Da 8 anni a questa parte, il numero di fumatori resta sostanzialmente invariato: 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015, suddivisi in 6,9 milioni di uomini (il 27,3%) e 4,6 milioni di donne (17,2%). A cambiare sono le abitudini legate al tabagismo: aumenta del 4% il ricorso alle sigarette elettroniche (e-cig) e del 9% il consumo di sigarette rollate, cioè fatte a mano con il tabacco sfuso, e un numero crescente di presone fuma sia sigarette elettroniche che tradizionali.
A preoccupare è la facilità con cui si passa alle e-cig pensando siano del tutto prive di rischi, mentre in realtà mancano dei riscontri scientifici tali da dimostrare la presunta salubrità del fumo elettronico. È da monitorare anche l’abitudine di fumare sigarette rollate, perché particolarmente diffusa tra i più giovani e considerato un primo passo verso le sigarette tradizionali e la dipendenza da fumo.
Secondo l’Osservatorio fumo, alcol e droga, nel 2016 i Centri Antifumo attivi in Italia sono in lieve calo, e questo rende ancor più necessario il ricorso a forme di monitoraggio e azione decise.