Ogni 1.000 bambini nati, uno è sordo. Basta partire da questo dato per rendersi conto che i disturbi dell’udito, non solo sordità ma anche ipoacusia, sono più diffusi di quanto si pensi.
In occasione dell’International Ear Care Day 2016, la Giornata Mondiale dell’udito che ricorre il 3 marzo come ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pone all’attenzione internazionale la necessità di prevenire la sordità e i disturbi dell’udito attraverso buone abitudini e controlli otorinolaringoiatrici di routine.
Attualmente, sono circa 32 milioni i bambini con disturbi dell’udito: il 40% ha cause genetiche, il 31% deriva da malattie infantili come morbillo, rosolia, parotite e meningite, il 17% è dovuto a complicazioni alla nascita e il 4% all’uso o abuso di farmaci durante la gravidanza che possono favorire i disturbi dell’udito.
Come prevenire la sordità? In assenza di cause genetiche, la sordità si può prevenire sin dall’infanzia con la vaccinazione che evita le infezioni causa del 31% dei disturbi dell’udito e, crescendo, imparando a seguire delle corrette abitudini e accorgimenti di buon senso come: ascoltare la musica ad almeno il 60% del volume massimo consentito dal dispositivo, usare i tappi auricolari per limitare gli effetti dell’inquinamento acustico, se si è in posti rumorosi come i concerti, è bene e far riposare l’udito allontanandosi di tanto in tanto ed evitando di stare difronte a casse e amplificatori.
Inoltre, per regolarsi con la musica gli esperti consigliano la regola del 60: musica di intensità non superiore a 60 decibel e per non più di 60 minuti al giorno.
Se noti difficoltà a seguire i discorsi delle altre persone, le trasmissioni in TV e avverti spesso un senso di disorientamento, rivolgiti a un medico specialista in otorinolaringoiatria per una visita e un parere mirato.