Uno studio congiunto dell’Università Cattolica Agostino Gemelli con l’Harvard University di Boston ha evidenziato un legame tra i calcoli renali e le malattie cardiovascolari. Sembrerebbero disturbi ben distinti: i calcoli renali sono dei sassolini di sali minerali che si depositano nei reni e nelle vie urinarie, mentre le malattie cardiovascolari comprendono tutte quelle patologie che compromettono la salute del cuore. Cos’hanno in comune questi due disturbi?
Per 24 anni, i ricercatori italiani e americani hanno analizzato 45.748 uomini e 196.357 donne, un totale di 240.000 persone che, all’inizio dello studio, non avevano alcun disturbo cardiaco. Dei partecipanti, 19.678 hanno sofferto di calcoli renali nel corso della propria vita, e di questi 16.838 hanno avuto malattie cardiovascolari.
Un dato, questo, che rileva una relazione tra i calcoli renali e le patologie del cuore. Ma le scoperte non si fermano qui: i medici hanno riscontrato che le donne che hanno sofferto di calcoli renali mostrano il 30% di possibilità in più di soffrire a causa di malattie cardiovascolari. Perché? Il professor Pietro Manuel Ferraro, il nefrologo che ha guidato la ricerca dichiara che, molto probabilmente, il dato si spiega con le differenze ormonali e strutturali tra donne e uomini.
Servono ulteriori indagini e molti studi per avere certezza dell’ipotesi del Prof. Ferraro. Quel che è certo è che i risultati della ricerca, pubblicata sul Journal of American Medical Association (JAMA), merita un’accurata riflessione. Per esempio, considerare la possibilità di uno screening dei fattori di rischio cardiologico a cui potrebbero andare incontro le donne che hanno avuto i calcoli renali.
Ricordiamo che circa il 18% per cento degli italiani soffre di calcoli renali, e per evitarli è necessario seguire una dieta povera di proteine animali, bere molto durante la giornata e tenere sotto controllo l’ipertensione e il diabete. E se cercate un rimedio naturale ai calcoli, potete provare il succo di limone.
Fonte: Salute24ore
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