Stare in forma comporta sacrificio, dalla scelta di un’alimentazione equilibrata alla costanza di svolgere un’attività fisica sostenuta. È un impegno che esalta gli amanti del fitness e scoraggia chi non vuole saperne di sudare. L’abbiamo detto ieri: per arrivare in perfetta forma alla prova costume bisogna prepararsi durante tutto l’anno e non ridursi all’ultimo mese utile.
Eppure, le scorciatoie non mancano: la stimolazione elettrica muscolare, per esempio. Si applicano gli elettrodi in diversi punti del corpo in corrispondenza dei muscoli che s’intende potenziare in modo che l’elettricità stimoli i tessuti muscolari in un’alternanza di contrazione e rilassamento. In questo modo, anche le persone più pigre e restie al fitness possono avere muscoli tonici. Questo metodo è efficace se affiancato a un normale allenamento e a un uso contenuto degli elettrostimolatori, in caso contrario può provocare dei disturbi da non sottovalutare.
Elettrostimolazione muscolare: rischi
Le persone con la pelle particolarmente sensibile possono riscontrare un intenso rossore cutaneo dopo l’uso degli elettrostimolatori. È una reazione passeggera al calore infuso ai muscoli dall’elettricità, se invece persiste è necessario contattare il proprio medico per verificare che non ci siano disturbi più importanti. Per esempio, la rottura di vasi sanguigni e capillari sottopelle che si manifesta con lividi, o ancora persistenti dolori muscolari. In questo caso, potrebbe essersi verificato uno dei finora rari casi di rabdomiolisi causata da elettrostimolazione muscolare.
Rabdomiolisi è il termine medico usato per indicare la rottura delle fibre muscolari e il conseguente rilascio nel sangue di sostanze come calcio, acido urico e mioglobina che, presenti in alcune zone del corpo, possono provocare preoccupanti condizioni cliniche.