Articolo aggiornato il 7 aprile 2017.
I neogenitori sanno bene di cosa significa avere a che fare con l’insonnia dei neonati: nottate in bianco trascorse a consolare il pianto del bebè nella speranza che si abbandoni presto alle braccia di Morfeo.
Che il neonato si svegli durante la notte è normale perché il suo ritmo circadiano deve ancora stabilizzarsi, perché ha fame o perché soffre il mal di pancia. Quando la situazione si protrae a lungo, però, si parla di insonnia dei neonati o dei lattanti. È un disturbo del sonno che dipende dalle cattive abitudini dettate dai genitori in modo più o meno inconsapevole.
Ci sono, infatti, svariati atteggiamenti da parte delle mamme e dei papà che incentivano il risveglio del neonato durante la notte. Vediamone insieme alcuni.
Allattare il bebè al seno per farlo addormentare provoca una dipendenza per cui il neonato associa il dormire al contatto con la mamma, e invece di riaddormentarsi da solo, quando si sveglia di notte cerca il seno materno.
Anche llattarlo troppo durante il giorno è un atteggiamento sbagliato: se le poppate sono a meno di 2 ore l’una dall’altra lo stomaco si abitua a riceve del cibo molto di frequente, senza eccezione per le ore notturne.
Cambiare il pannolino durante la notte per paura che sia sporco o bagnato non solo disturba il sonno di genitori e figlio, ma abitua il neonato a ricevere quell’attenzione che reclamerà ogni notte.
Cullare il neonato è il modo più naturale per farlo addormentare. Eppure, un gesto così istintivo può creare assuefazione nel bambino che, una volta sveglio nel cuore della notte, penserà all’essere cullato come all’unico modo per riaddormentarsi.
Capita a volte che il bambino non voglia saperne di riaddormentarsi e che i genitori comincino a intrattenerlo con giochi, passeggiate per casa o coccole nel lettone di mamma e papà. Sono gesti d’amore che il bebè cerca e di cui ha bisogno. Per questo, anche in tal caso, il neonato si sveglierà ogni notte per ricevere le attenzioni che puntualmente i genitori gli daranno.
Come spezzare il circolo vizioso e affrontare l’insonnia dei neonati? Cambiando abitudini.
Le poppate, specie se al seno, devono essere distanziate anche di 3-4 ore l’una dall’altra, e il neonato deve essere adagiato nella sua culla poco prima che si addormenti del tutto tra le braccia dei genitori. È un modo semplice perché nella sua mente si crei la relazione tra l’essere messo nella culla e il dormire.
L’ultima poppata della giornata è meglio farla in una stanza diversa da quella in cui il neonato dormirà in modo da separare l’ambiente del pasto da quello della nanna.
Se il neonato si sveglia perché ha fame, allora è necessario riequilibrare gli orari dei pasti e la quantità di latte durante la giornata: in modo graduale, l’insonnia dei neonati comincerà a sparire perché non sentirà più fame durante la notte.
Quando il bebè non riesce a dormire, è bene evitare di prenderlo in braccio, giocare con lui o intrattenerlo in altro modo. Il pianto dei bambini è un evento assolutamente normale e non sempre ascrivibile a un disturbo del sonno: dopo 2 o 3 minuti di pianto si riaddormenterà da sé.
Ultimo consiglio: la chiave per contrastare l’insonnia dei neonati è la tranquillità dei genitori, anche quando la stanchezza sembra prevalere.
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Dr Salvatore Scommegna
Dr Antonio Lepore