Secondo il rapporto annuale 2016 dell’Istat, il titolo di studio influenza la speranza di vita, soprattutto quella degli uomini. Le distanze maggiori nella speranza di vita alla nascita rispetto a chi ha conseguito una laurea o titoli superiori si riscontrano tra gli uomini con un titolo di studio basso – nessun titolo o licenza elementare – con una differenza di 5,2 anni, mentre per le donne la differenza si attesta a 2,7 anni.
A 25 anni, le persone che hanno conseguito la licenza media senza proseguire gli studi hanno uno svantaggio nella speranza di vita di 3,8 anni rispetto ai laureati, mentre la differenza è di 2 anni tra le donne. La differenza resta presente in età avanzata: gli uomini over 65 con titolo di studio elevato vivono 2 anni in più degli uomini con titolo di studio basso, mentre le donne con una maggiore istruzione hanno una speranza di vita maggiore pari a 1,2 anni in più rispetto alle coetanee con basso livello di istruzione.
I dati relativi alla mortalità e alle speranze di vita secondo il livello di istruzione, della popolazione residente per genere ed età, sono un contributo determinante per l’analisi dell’impatto delle condizioni socio-economiche sulla mortalità. L’indagine, che ha coinvolto i 34 Paesi Ocse, pone L’Italia i Paesi più virtuosi: in termini comparativi, le differenze per titolo di studio sono contenute.
Leggi i dettagli dell’analisi sul sito dell’Istat.