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La Fda approva la prima pillola digitale: perché, come funziona

Pillola digitale
Pillola digitale - www.pixabay.com






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La notizia di oggi si collega al tema trattato nell’ultimo post, quello della sanità digitale e delle nuove tecnologie che migliorano il lavoro dei medici e le terapie del paziente. L’americana Food and Drug Administration ha approvato la commercializzazione di Ability MyCite, la prima pillola digitale che, una volta ingerita, avvisa in automatico il medico e altre persone da scelte dal paziente.

 

Perché c’è bisogno di una pillola digitale

Oggi la medicina è in grado di affrontare in maniera sempre più efficace un numero crescente di patologie e di aiutare le persone a convivere con malattie croniche e degenerazioni fisiologiche dovute all’avanzare dell’età. Eppure, nonostante gli sviluppi della scienza medica, il fattore umano è quello che in molti casi decreta il fallimento di una terapia medica. È una criticità nota come mancata aderenza alla terapia e che, solo negli USA, si traduce in uno spreco annuo di 105 miliardi di dollari, pari a circa 89 miliardi di Euro. Che fare?

 

I sistemi di monitoraggio finora adottati hanno coinvolto i caregivers e cercato di motivare i pazienti – con telemedicina e sistemi di alert attivi su diversi dispositivi – ma si sono dimostrati ancora troppo fallimentari. Si è dunque pensato di puntare, ancora una volta, sulla digital health, in particolare sulla creazione di una pillola digitale.

 

Come funziona Ability MyCite

Già ribattezzata ”pillola grande Fratello”, Ability MyCite è un farmaco smart capace, cioè, di essere parte attiva del percorso terapeutico grazie alle funzionalità rese possibili dalla tecnologia.

 

La prima pillola digitale contiene una quantità di rame, silicio e magnesio tale da non essere minimamente rischiosa per la salute ma sufficiente sd attivare, attraverso i succhi gastrici, un sensore che trasmette il segnale di avvenuta ingestione ai circuiti di un cerotto che il paziente deve indossare sulla parte sinistra dell’addome. I dati registrati dal cerotto sono inviati tramite bluetooth a un’app installata sullo smartphone del paziente e del medico che riceve il segnale entro 2 ore dall’ingestione della pillola. Per aumentare la sorveglianza terapeutica, il paziente può decidere di attivare la ricezione degli alert anche da parte di altre persone, per esempio i familiari a sé più vicini.

 

Potenzialità e rischi

La Fda ha annunciato che la nuova pillola sarà sul mercato a partire dal 2018. Di certo costituisce una risposta interessante alla mancata aderenza terapeutica, ma apre la riflessione a nuovi dubbi:

 

  • Ability MyCite è un farmaco per la cura di disturbi psichici, come schizofrenia, che comportano l’inclinazione alla paranoia: i pazienti che ne sono affetti potrebbero paradossalmente essere tormentati dal pensiero di essere controllati e vanificare lo sforzo della cura.
  • La pillola digitale migliora l’aderenza terapeutica ma richiede la collaborazione del paziente che deve ricordare di indossare il cerotto e sostituirlo ogni due settimane.
  • Diventa più urgente la riflessione sulla privacy digitale.

 

Vantaggi e rischi sono chiari, ma resta affascinante la prospettiva di una medicina digitale e le potenzialità di cura che ne derivano.


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